Caso Moro e strage di via Fani, nuova inchiesta: indagati 7 militanti Br di allora

Una nuova inchiesta si sta svolgendo sulla tragedia di via Fani a Roma , quando il 16 marzo 1978 le Br uccisero 5 uomini di scorta e sequestrarono l’alto esponente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro

Genova – Una nuova inchiesta si sta svolgendo sullatragedia di via Fani a Roma , quando il 16 marzo 1978 le Br uccisero 5 uomini di scorta e sequestrarono l’alto esponente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro. L’atto terroristico avrà il suo triste epilogo nel ritrovamento, dopo 55 giorni, del corpo del politico nel bagagliaio di un’auto posteggiata in via Caetani. Si tratta di uno dei peggiori capitoli della storia italiana che, evidentemente, sta per tornare in tribunale.

Secondo Tiziano Soresina, giornalista della “Gazzetta di Reggio” la Procura generale della Corte d’appello di Roma ha avviato indagini su sette nomi, allora esponenti delle Brigate Rosse: Franco Bonisoli, reggiano appunto, Mario Moretti, Barbara Balzerani, Valerio Morucci, Adriana Faranda, Raffaele Fiore e Raimondo Etro. L’inchiesta in corso verterebbe su “spari contro una macchina misteriosa apparsa il 16 marzo in via Fani e contro cui sarebbero stati esplosi dei colpi, il che avrebbe costretto l’auto ad allontanarsi”. Il tutto sarebbe accaduto nell’ambito del rapimento di Aldo Moro.

Così come sottolinea all’Ansa l’avvocato Valter Biscotti che è il difensore delle famiglie delle vittime di via Fani, «la novità è a dir poco straordinaria: i sette Brigatisti sono indagati in ordine ad un reato commesso nell’ambito della strage di via Fani e del rapimento e dell’omicidio dell’onorevole Aldo Moro». Ma, continua in sintesi l’avvocato, se «è stato chiesto ai Br – di sottoporsi ad un interrogatorio al quale si sono sottratti e come si capisce sono indagati i membri del commando di via Fani tranne Casimirri , Loiacono, Algranati e Gallinari deceduto più Raimondo Etro, questo vuol dire che la dinamica della strage è da riscrivere?».

Aggiunge quindi Biscotti: «Se furono i brigatisti a sparare, Chi c’era su quella macchina? Si procede per tentato omicidio? Ma allora è concreta l’ipotesi che i brigatisti in Fani non fossero soli?».

Ancora, secondo il giornale di Reggio, le deposizioni sarebbero in gran parte non ottenute, visto che gli indagati si sarebbero avvalsi della facoltà di non rispondere. Gli inquirenti romani starebbero indagando su una misteriosa automobile piombata il 16 marzo in via Fani e contro cui sarebbero stati esplosi dei colpi, il che avrebbe costretto l’auto ad allontanarsi.

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