L’omicidio di Jara, torturato e ucciso con 44 colpi di proiettile nello stadio Cile di Santiago, è diventato uno dei simboli della brutalità del regime militare di Pinochet che ha governato il paese per 17 anni
A quarant’anni dalla sua tragica morte, si è aperto a Orlando, in Florida, il processo per l’omicidio di Victor Jara, il cantante cileno ucciso nei primi giorni della dittatura militare di Augusto Pinochet nel settembre del 1973.
L’omicidio di Jara, torturato e ucciso con 44 colpi di proiettile nello stadio Cile di Santiago, è diventato uno dei simboli della brutalità del regime militare di Pinochet che ha governato il paese per 17 anni.
Un ex ufficiale dell’esercito cileno, Pedro Pablo Barrientos Núñez, sarà processato da un tribunale statunitense per l’omicidio, dopo una battaglia legale e politica della vedova di Jara, Joan Turner, che ora ha 88 anni e sarà una dei testimoni del processo.
Barrientos, all’epoca tenente, è accusato di essere stato il responsabile dei militari che torturarono Jara e gli spararono alla testa, uccidendolo. L’omicidio sarebbe avvenuto nello stadio di Santiago, trasformato in centro di detenzione e tortura per migliaia di oppositori politici e attivisti nei primi giorni dopo il colpo di stato avvenuto l’11 settembre del 1973, con cui Pinochet prese il potere, destituendo il presidente Salvador Allende. Il cadavere mutilato di Victor Jara fu ritrovato insieme ad altri cadaveri all’esterno dello stadio, con 44 colpi di proiettile addosso.
Secondo la Commissione per la verità e la giustizia, durante il regime militare di Pinochet furono uccisi almeno 3.100 oppositori politici, tra questi almeno un migliaio sono desaparecidos, cioè sono scomparsi e il loro corpo non è mai stato ritrovato.
Un processo storico
Victor Jara, 39 anni, è stato uno dei cantanti più conosciuti e più impegnati del suo paese all’inizio degli anni settanta. Era un cantante, un musicista, un regista teatrale e un poeta, e ha ispirato molti musicisti latinoamericani e internazionali, come Bruce Springsteen e gli U2.
Barrientos, il principale imputato per l’omicidio di Jara, è fuggito negli Stati Uniti nel 1989, subito dopo la fine del governo di Pinochet e le prime elezioni libere in Cile dopo quasi due decenni di dittatura. Barrientos è diventato cittadino americano e ha vissuto a Deltona, in Florida.
In Cile Barrientos e altri sette ufficiali sono stati incriminati per l’omicidio di Jara nel 2012, ma il processo procede lentamente, e il governo degli Stati Uniti non ha risposto a una richiesta formale di estradizione di Barrientos. Il processo, che si svolgerà in Florida, è il primo contro un ufficiale cileno all’estero. L’accusa è di omicidio extragiudiziale e tortura, ed è stato possibile per la famiglia di Victor Jara ricorrere al tribunale per una legge che negli Stati Uniti protegge le vittime di tortura, la Torture victim protection act. Davanti alla giuria, composta da sei persone e dal giudice Roy Dalton, dovranno testimoniare venti persone.
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