Paul Kantner o della psichedelia militante

Jefferson Airplane

Muore a 74 anni Paul Kantner, uno dei membri fondatori dei Jefferson Airplane

Musica. Cantante, chitarrista e compositore della band, Paul Kantner era «la coscienza critica», lo testimoniano brani come «Volounteers» o la splendida «We can be Together», che creò non pochi grattacapi alla Rca

I Jefferson Airplane sono stati insieme ai Grateful Dead, uno degli astri del firmamento psichedelico californiano, e ora che uno dei membri fondatori della storica band, — il chitarrista Paul Kantner se ne è andato, a 74 anni, ci sentiamo tutti un po’ orfani. In questo terribile inizio d’anno dove ripetuti lutti si susseguono nel mondo del cinema e della musica, Kantner e gli Airplane hanno evocato fra fine anni’60 e inizi ’70, sesso, follia, ribellione.

Uno spirito iconoclasta capace di entrare i sintonia con una generazione che si rapportava con il Vietnam e trovava in album come Surrealistic Pillow (il loro secondo, 1967) e l’intenso Volunteers (il quinto, 1969) la risposta a (troppi?) sogni e aspettative. La band parte dal folk rock per spostarsi velocemente sui sentieri della psichedelia dove erano evidenti anche tracce di matrice blues (molti dei componenti dei JA, che subirà nel tempo numerosi mutamenti di formazione provenivano proprio da quel genere) e trova la sua definitiva quadratura con l’ingresso di una straordinaria performer: Grace Slick.

30jeffersonstarship

Dotata di una voce potente e espressiva unita a una forte presenza scenica, con Kantner visse anche una turbolenta relazione sentimentale ed ebbe una figlia, China.

Oltre a Kantner e Slick, gli Arplane nella loro line up migliore annoveravano un altro cantante Marty Balin, il chitarrista Jorma Kaukonen, il bassista Jack Casady e il batterista Spencer Dryden (morto nel 2005). «È stato — scrive Balin sul suo profilo facebook a proposito della scomparsa dell’amico — il primo ragazzo che ho reclutato per la band e anche quello che mi ha insegnato come rollare uno spinello…». Non aveva certamente le capacità vocali dei due lead vocal, né la loro presenza sul palco, ma Kantner dei Jefferson era «la coscienza critica», lo testimoniano brani scritti a quattro mani con Balin, inni militanti comeVolounteers o la splendida We can be Together, che creò non pochi grattacapi alla Rca.

Kantner e gli Airplane furono fra i protagonisti della follia catartica delle giornate di Woodstock, erano in scaletta il sabato ma suonarono alle nove di mattina della domenica e come tutte le band del periodo, dopo l’apice creativo degli esordi si sciolsero vittima dell’impossibilità di far coesistere ego debordanti e problemi di tossicodipendenza dei musicisti. Kaukonen e Casady formarono gli Hot Tuna, mentre Kantner — dopo il debutto solista Blows Against the Empire (1970), rifondò il gruppo con alcuni membri originari e altri musicisti, ribattezzandolo Jefferson Starship (1974). Ancora successi ma l’ispirazione rock degli esordi lasciava spazio a produzioni smaccatamente pop.

A Red Octopus (1975), grazie al brano Miracles, arriderà un successo clamoroso, ma ripetuti cambi di formazione e i problemi di salute dei vari componenti, determineranno un veloce scadimento della proposta artistica.

You may also like

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password