SERGIO SEGIO, CONTESTUALIZZARE LOTTA ARMATA

Del libro di Sergio Segio, edito dalla Rizzoli, si e’ parlato in un incontro alla Triennale al quale hanno preso parte il giornalista Gad Lerner, il sociologo Aldo Bonomi e l’ex sottosegretario alla Giustizia, Franco Corleone

(ANSA) – MILANO, 11 DIC – Non cerca giustificazioni o auto-assoluzioni, capisce che la sua posizione ‘puo’ sembrare molto urtante a tanti’, non nega le proprie responsabilita’, ma osserva che, quando si parla di terrorismo, ‘e’ necessario contestualizzare i fatti e usare molto equilibrio’. Lo ha detto, a Milano, l’ex terrorista, Sergio Segio, presentando il suo ultimo libro, ‘Una vita in Prima Linea’.

Del volume, edito dalla Rizzoli, si e’ parlato in un incontro alla Triennale al quale hanno preso parte il giornalista Gad Lerner, il sociologo Aldo Bonomi e l’ex sottosegretario alla Giustizia, Franco Corleone.

Segio, uno dei fondatori dell’organizzazione terroristica ‘Prima Linea’ a cui arrivo’ passando per Lotta Continua, in un lungo percorso che comprende anche 22 anni di carcere e’ giunto all’approdo della non-violenza ed e’ impegnato nel volontariato.

‘Ho scritto questo libro – ha detto – per una volonta’ di testimonianza anche rispetto al fatto che si parla troppo spesso solo delle Brigate Rosse. Ho ricevuto critiche da destra e da sinistra, ma soprattutto ho rilevato una volonta’ di ridurre al silenzio, in modo anche ‘violento’, chiunque abbia preso parte attiva al periodo della lotta armata’. ‘Comprendo perfettamente – ha aggiunto – che se lo dico io, posso urtare, ma credo sia importante osservare che la logica delle armi nacque in un contesto fra piazza Fontana e il golpe di Pinochet e non si puo’ ridurlo a un fenomeno psicopatologico’. (ANSA).

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