Repressione continua a Bologna, De Pieri (Tpo) ai domiciliari

Il leader del Tpo e altri cinque attivisti dei centri sociali Tpo, Labàs e Hobo ai domiciliari o con l’obbligo di dimora. Manifestarono nel 2014 contro la visita di Visco

Movimenti. Il leader del Tpo e altri cinque attivisti dei centri sociali Tpo, Labàs e Hobo ai domiciliari o con l’obbligo di dimora. Manifestarono nel 2014 contro la visita di Visco e la contemporanea presenza di Forza Nuova. E’ tutta l’attività politica dei movimenti bolognesi a essere colpita: dalla contestazione alle “Sentinelle in Piedi” a quella contro la ministra Marianna Madia

Un vento di repres­sione spazza l’Italia e con­ti­nua a imper­ver­sare a Bolo­gna. Gian Marco De Pieri, espo­nente del cen­tro sociale Tpo, è stato nuo­va­mente col­pito da un prov­ve­di­mento giu­di­zia­rio dopo il foglio di via rice­vuto tre set­ti­mane fa per i fatti del 18 giu­gno scorso avve­nuti in occa­sione dello sgom­bero di una palaz­zina occu­pata in viale Aldini a Bolo­gna. Insieme a altri due atti­vi­sti del Tpo e di Labàs, ieri De Pieri è stato con­fi­nato agli arre­sti domi­ci­liari, men­tre altri tre atti­vi­sti­hanno rice­vuto prov­ve­di­menti di obbligo di dimora, uno di que­sti è un mili­tante di «Hobo» da quat­tro mesi agli arre­sti domi­ci­liari per una con­te­sta­zione alla mini­stra della fun­zione pub­blica Marianna Madia avve­nuta nell’università di Bolo­gna il 12 dicem­bre dello scorso anno. Per que­sta pro­te­sta altri cin­que atti­vi­sti di «Hobo» sono ancora oggetto di misure restrittive.

La pro­cura di Bolo­gna ha deciso gli ultimi arre­sti domi­ci­liari e obbli­ghi di dimora per la con­te­sta­zione del 5 otto­bre 2014 con­tro la mani­fe­sta­zione delle «Sen­ti­nelle in piedi» in piazza San Dome­nico e gli scon­tri durante il cor­teo con­tro il pre­si­dente di Ban­ki­ta­lia Igna­zio Visco e con­tro la mani­fe­sta­zione di Forza Nuova del 18 otto­bre suc­ces­sivo. «Con­si­de­riamo que­sto uso poli­tico delle misure cau­te­lari un attacco, non solo alla libertà per­so­nale dei nostri com­pa­gni, ma a quella parte di città che prova con gene­ro­sità e met­ten­dosi in gioco a dare delle rispo­ste reali nella crisi sociale e di diritti che stiamo vivendo» sosten­gono gli atti­vi­sti del Tpo. Oggi a mez­zo­giorno si terrà una con­fe­renza stampa nel cen­tro sociale di Via Casa­rini. «A pochi giorni dal cor­teo del 26 set­tem­bre alle 15.30 in piazza XX set­tem­bre– aggiun­gono gli atti­vi­sti di Hobo — rilan­ciamo con ancora più deci­sione una mani­fe­sta­zione che vuole dimo­strare a que­sta città che il dis­senso non può essere negato e rispe­diamo al mit­tente l’ennesimo iste­rico ten­ta­tivo di cri­mi­na­liz­zare le lotte sociali».

«Siamo ben oltre una gestione discu­ti­bile dell’ordine pub­blico — sostiene Pier­gio­vanni Alleva, capo­gruppo di l’Altra Europa in regione Emilia-Romagna — siamo invece di fronte ad un peri­co­lo­sis­simo ini­zio di una poli­tica repres­siva carat­te­riz­zata da prov­ve­di­menti che sem­brano mirati più all’intimidazione dei demo­cra­tici e di chi pro­te­sta piut­to­sto che ad un’effettiva pre­ven­zione e repres­sione del cri­mine». Il con­si­gliere comu­nale di Sel Mirco Pie­ra­lisi ha espresso la «mas­sima soli­da­rietà» a De Pieri «col­pito da prov­ve­di­menti ingiu­sti­fi­ca­bili e immo­ti­vati». «Soli­da­rietà con­tro que­sto vio­lento attacco» anche dagli stu­denti della Rete della conoscenza.

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