Casa Pound se ne frega

Nonostante il divieto della prefettura di Milano è cominciata ieri sera la festa nazionale di Casa Pound a Castano Primo (Mi).

Fascisti 2.0. Nonostante il divieto della prefettura di Milano è cominciata ieri sera la festa nazionale a Castano Primo (Mi). A niente sono servite le proteste degli antifascisti che ieri si sono radunati a 50 chilometri dal luogo del misfatto. Questa mattina, nella piazza del paese, presidio convocato dall’Anpi castanese

E’ pro­prio qui la festa. Dispiace, ma biso­gna ammet­terlo. Il pre­si­dente nazio­nale di Casa Pound, Gian­luca Ian­none, almeno una ragione ce l’ha: “Un rin­gra­zia­mento lo vogliamo rivol­gere anche a chi, pur essendo ostile al con­fronto aperto, ha con­tri­buito a darci visi­bi­lità. Fra tutti, voglio ricor­dare il sin­daco di Castano Primo e alcuni illu­mi­nati espo­nenti del Pd, che si sono rive­lati i nostri migliori alleati dal punto di vista media­tico. Se vogliono, anche per loro l’invito resta valido: venite a tro­varci, Casa Pound è sem­pre felice di essere d’esempio”. Fa lo spa­valdo davanti alle tele­ca­mere, ma nem­meno troppo. Il tono è pacato come quello di chi sa di aver por­tato a casa il risul­tato ma non vuole stra­vin­cere: meglio per tutti che fini­sca a taral­lucci e vino e chi s’è visto s’è visto. Sarà per la pros­sima volta, per que­sta al mas­simo arri­verà qual­che denun­cia per occu­pa­zione abu­siva di suolo pub­blico o mani­fe­sta­zione non auto­riz­zata. Poca roba per­ché comun­que i cosid­detti “fasci­sti del terzo mil­len­nio” la festa nazio­nale l’hanno fatta ugual­mente nono­stante il divieto sot­to­scritto ieri anche dalla pre­fet­tura di Milano che ha aval­lato la deci­sione del sin­daco Giu­seppe Pigna­tiello di non auto­riz­zare il raduno. Le auto­rità gliel’hanno vie­tata con un certo ritardo, cer­cando di sal­vare le appa­renze, e loro se ne sono fre­gati. Come da tra­di­zione. Se la riven­de­ranno come una prova di forza che legit­tima la for­ma­zione più dina­mica dell’estrema destra italiana.

Per tutto il pome­rig­gio di ieri gli anti­fa­sci­sti mila­nesi (via face­book) si sono chie­sti cosa avreb­bero mai com­bi­nato quei “cin­que­cento poli­ziotti” inviati a Castano Primo dopo il “no” del pre­fetto di Milano. Avreb­bero pro­ce­duto con lo sgom­bero della strut­tura? Mah. Gian­luca Ian­none, men­tre i mili­tanti di Casa Pound con­ti­nua­vano a mon­tare stand, bagni chi­mici e impianti come se niente fosse, rispon­deva così: “Se ci sgom­be­rano ce ne andiamo in giro a Milano a fare shop­ping in Duomo, gire­remo liberi e fuori con­trollo, com­pre­remo tanti sou­ve­nir”. Lo sce­na­rio sarebbe dispia­ciuto al pre­fetto Fran­ce­sco Paolo Tronca e avrebbe costretto gli anti­fa­sci­sti mila­nesi a un sur­plus di mili­tanza attiva pro­ba­bil­mente al di fuori della loro por­tata. Del resto, a Castano Primo, ieri sera la pre­senza dei poli­ziotti era piut­to­sto discreta, più di quella delle telecamere.

Che divieto è se non lo si fa rispet­tare? Qual­cuno potrebbe dire che non abbiano fatto il loro lavoro, ma forse sag­gia­mente. In ogni caso l’antifascismo mili­tante non può certo limi­tarsi ad invo­care lo sgom­bero manu mili­tari di una strut­tura occu­pata da altri. Nel pome­rig­gio, men­tre a Castano Primo comin­ciava il primo dibat­tito inti­to­lato “Ita­lia, Europa, quale sovra­nità?”, circa due­cento anti­fa­sci­sti mila­nesi si sono ritro­vati in piazza Mer­canti per dire “no” al raduno fasci­sta, ma erano a cin­quanta chi­lo­me­tri dal luogo del misfatto. C’erano l’Anpi, la Camera del Lavoro, i ver­tici del Pd locale (con Ema­nuele Fiano) e i con­si­glieri comu­nali di Sel.

A Castano Primo, col cerino in mano, è rima­sto solo il sin­daco Giu­seppe Pigna­tiello. “Abbiamo avvi­sato la Pro­cura”. Di più non poteva fare. “Se pren­de­remo una denun­cia per mani­fe­sta­zione non auto­riz­zata la met­te­remo nella nostra col­le­zione”, gli ha rispo­sto il solito Gian­luca Iannone.

Secondo i “fasci­sti del terzo mil­len­nio”, in que­sti tre giorni, dovreb­bero arri­vare circa tre­mila per­sone da tutta Ita­lia. Ci saranno momenti di discus­sione poli­tica e sono annun­ciati inter­lo­cu­tori che (ahi­noi) di solito non ven­gono sgom­be­rati dalla poli­zia. Il sena­tore della Lega Nord Raf­faele Volpi, ma anche (annun­ciati) il diret­tore di Libero Mau­ri­zio Bel­pie­tro, l’europarlamentare di Forza Ita­lia Laura Comi e il par­la­men­tare di Scelta Civica Ste­fano Dam­bruoso. Per ras­se­re­nare il clima della prima serata, anche uno spet­ta­colo di bur­le­sque. Sofi­sti­ca­tezze del fasci­smo 2.0.

Que­sta mat­tina alle 10, invece, sem­pre a Castano Primo, in piazza Maz­zini, pre­si­dio di pro­te­sta con­vo­cato dall’Anpi del castanese.

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