Sabato 18 luglio 2015 il centro di Derry ha visto radunarsi una moltitudine di Socialisti Repubblicani provenienti da tutta Irlanda per dire addio a Peggy O’Hara, attivista e sostenitrice della lotta per la libertà dell’Irlanda
Sabato 18 luglio 2015 il centro di Derry ha visto radunarsi una moltitudine di Socialisti Repubblicani provenienti da tutta Irlanda per dire addio a Peggy O’Hara, attivista e sostenitrice della lotta per la libertà dell’Irlanda e madre di tre importanti volontari repubblicani, tra cui il martire Patsy O’Hara, deceduto dopo 61 giorni durante lo sciopero della fame del 1981, all’età di 23 anni.
La vita di Peggy O’Hara è stata sempre immersa nella causa per la libertà dell’Irlanda, sostenitrice della campagna armata contro l’imperialismo britannico. Ha bilanciato le priorità di guidare una famiglia con quelle inevitabilmente provenienti dalla lotta di liberazione nazionale. In questo compito ha dovuto affrontare realità agonizzanti e processi, sempre gestiti con coraggio e dignità.
Durante la settimana i paramilitati dell’Irish National Liberation Army (INLA) hanno tributato il saluto militare alla compagna Peggy O’Hara, sparando in aria tre volte sopra al suo feretro, su cui erano state deposte la Starry Plough e la bandiera irlandese. I volontari hanno quindi fatto un ulteriore omaggio, inginocchiandosi. Lo stesso omaggio che fecero a Patsy O’Hara nel 1981.
La morte di Peggy O’Hara ha avvicinato molta gente della vasta famiglia rivoluzionaria repubblicana e ai compagni provenienti da tutto il paese. Tutti insieme si sono recai alla Longtower Church di Derry dovesi è tenuta una messa prima che il corteo funebre si spostasse al City Cemetery.
I volontari in divisa militare e gli attivisti dell’IRSP con camicia bianca e cravatta e basco nero hanno accompagnato Peggy O’Hara nel viaggio verso la sua ultima dimora, fermandosi in Bishop Street per rendere omaggio al momumento dedicato a suo figlio Patsy.
Al City Cemetery la funziona è stata guidata dal portavoce dell’IRSP di Derry, Martin McGonigle, che ha detto ai partecipanti di non essere tristi perché Peggy non lo avrebbe voluto.Parlando dei valori riguardanti la classe operaia, ha affermato: “Peggy non ha mai perso il suo buon umore, nonostante tutte le difficoltà. Anche nella sua vita privata, ha sintetizzato l’ideale socialista. Non aveva nessun riguardo per la ricchezza materiale, ma si è sempre dedicata alla sua famiglia e agli amici”.
La canzone “Táimse im Chodladh” è stata intonata dalle Uilleann Pipes (una specie di cornamusa irlandese, NdT) prima che Tommy McCourt – fondatore del moderno Movimento Repubblicano Socialista Irlandese – si facesse avanti per la sua commovente orazione, raccontando i dettagli dei processi e delle tribolazioni patite da Peggy O’Hara durante i giorni bui del 1981.
McCourt ci ha ricordato che l’odio britannico verso gli hunger striker era tale che minacciarono di gettare da un elicottero il corpo di Patsy O’Hara sulla soglia di casa.
Peggy O’Hara era lacerata tra l’amore per il figlio Patsy e la propria convinta adesione agli ideali. Questo portò ad un’esperienza straziante quando l’amministrazione Thatcher – insieme al nazionalismo costituzionale – iniziò a mettere sotto pressione le madre di chi faceva lo sciopero della fame, spingendole ad avviare le misure per iniziare l’alimentazione forzata quando i loro cari avessero perso coscienza. Avendo seguito i desideri dei figli, l’agonia di quel dilemma restò con Peggy O’Hara per tutto il resto della sua vita, ma servì solo a rafforzare il suo impegno nella lotta per la libertà e nel ruolo dell’INLA in quella lotta. Passò il resto della sua vita viaggiando e raccontando le storie del 1981, fornendo il suo aiuto con commemorazioni e iniziative destinate al sostegno dei prigionieri repubblicani, passati e presenti.
Un giovane parente di Peggy l’ha omaggiata con una canzone, che è stata ben accolta, suscitando emozioni con la frase “fammi vedere un inglese che si lascerebbe morire di fame”, prima che venissero rilasciate tre colombe bianche nel cielo di Derry, al grido “Lasciate che la lotta vada avanti” (“Let the fight goes on” sono le ultime parole pronunciate da Patsy O’Hara al termine del suo lungo sciopero della fame).
Al termine della funzione i giovani compagni della James Connolly Republican Socialist Flute Band hanno suonato l’inno irlandese “Amhrán na bhFiann”.
Il Partito Repubblicano Socialista Irlandese desidera ringraziare tutti coloro che sono giunti a rendere omaggio a Peggy O’Hara. Le critiche al suo funerale devono essere trattate con il disprezzo che meritano. La sua morte rappresenta la fine di un’era, certamente per la famiglia O’Hara ma anche per il Movimento Socialista Repubblicano e per l’ampia famiglia repubblicana.
Cogliamo l’occasione per ringraziare Peggy O’Hara per tutti i suoi sforzi a favore del nostro paese e della nostra classe e ci impegniamo a continuare la lotta per la quale ha dato così tanto.
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