L'altra Europa con Tsipras. Continua la pubblicazione della corrispondenza interna al comitato. Una lettera arriva anche da Tsipras che ribadisce la fiducia in Barbara Spinelli e invita all'unità
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Lista Tsipras, Camilleri e Flores: «Noi fuori dai garanti»

L’altra Europa con Tsipras. Continua la pubblicazione della corrispondenza interna al comitato. Una lettera arriva anche da Tsipras che ribadisce la fiducia in Barbara Spinelli e invita all’unità

L’altra Europa con Tsipras. Continua la pubblicazione della corrispondenza interna al comitato. Una lettera arriva anche da Tsipras che ribadisce la fiducia in Barbara Spinelli e invita all’unità

Andrea Camil­leri e Paolo Flo­res D’Arcais hanno lasciato il «comi­tato dei garanti» della lista «Altra Europa con Tsi­pras» il 3 marzo scorso, dun­que prima dell’addio alla lista dell’imprenditrice anti­rac­ket Vale­ria Grasso e dell’attivista di Pea­ce­link Anto­nia Bat­ta­glia. La deci­sione è stata resa nota il 7 marzo agli altri «garanti» (Viale, Spi­nelli, Revelli, Gal­lino, Tsi­pras), poi ieri — 11 marzo — al pub­blico. «Reste­remo come due tra i tren­ta­mila cit­ta­dini impe­gnati per l’iniziativa che hanno con­tri­buito a far nascere» spie­gano. Il motivo sca­te­nante sarebbe stato l’«occultamento» di una let­tera dove gli atti­vi­sti di Pea­ce­link esclu­de­vano la loro par­te­ci­pa­zione alla lista in caso di can­di­da­ture di Sel, un par­tito con­tro il quale con­du­cono una dura bat­ta­glia per le sue posi­zioni sulla vicenda Ilva.

Le date indi­cate non sono casuali. Flo­res e Camil­leri rinun­ciano a met­tere la loro «firma» sulle liste dei can­di­dati. Una deci­sione sin­go­lare. Non solo per­ché avviene dopo otto giorni che hanno messo a dura prova gli entu­sia­smi e la par­te­ci­pa­zione gene­rata dalla nascita della lista, ma per­chè sarebbe avve­nuta prima della con­fe­renza stampa di pre­sen­ta­zione delle can­di­da­ture il 5 marzo scorso.

Allora Bar­bara Spi­nelli si era scu­sata per l’«errore» com­piuto dal comi­tato dei «garanti» che dome­nica 2 marzo aveva lan­ciato, tra­mite comu­ni­cato stampa, la can­di­da­tura di Camil­leri, poi smen­tita una man­ciata di ore dopo. Stando alla cor­ri­spon­denza nota al pub­blico, Flo­res avrebbe man­dato ai garanti un’altra mail dome­nica 9 marzo (ore 12,39) dove sol­le­vava pesanti accuse di «disin­for­ma­cija che getta irre­pa­ra­bile discre­dito sulla lista stessa». Non si capi­sce se que­sta mail sia stata scritta a titolo di «garante» della lista, visto che Flo­res avrebbe comu­ni­cato le sue dimis­sioni il 7 marzo.

Ieri la cor­ri­spon­denza tra i «garanti» è stata arric­chita da una let­tera scritta da Ale­xis Tsi­pras a Camil­leri e Flo­res. Il tono è col­lo­quiale e retro­spet­tivo. Tsi­pras rin­nova l’«assoluta fidu­cia» nell’operato di Bar­bara Spi­nelli «che ha svolto un lavoro uni­ta­rio e posi­tivo». E c’è una velata cri­tica pro­ba­bil­mente a Flo­res, più che a Camil­leri «che rap­pre­senta un pun­tio di rife­ri­mento per la sini­stra italiana».

Il lea­der di Siryza sostiene «tutti i garanti che con­cor­rono al suc­cesso della lista, senza ali­men­tare con­ti­nue e supe­rate ten­sioni, che tutti voi vole­vate evi­tare con il mani­fe­sto che avete pub­bli­cato». Sono stati in molti a pen­sare che quel mani­fe­sto, che ha riscosso molti con­sensi, fosse un ammo­ni­mento ai «par­ti­tini» della sini­stra (Sel e Rifon­da­zione Comu­ni­sta) a non inca­strare la lista nella con­trap­po­si­zione che li divide dalla scis­sione avve­nuta anni fa.

Fino ad oggi, que­sti par­titi lo hanno rispet­tato e, anzi, si sono messi al lavoro insieme ad altri per rac­co­gliere le 150 mila firme neces­sa­rie per por­tarla alle euro­pee. A quanto sem­bra i con­flitti sono avve­nuti invece tra i garanti, come testi­mo­nia l’estenuante, e a tratti sur­reale, pub­bli­ca­zione della loro copiosa cor­ri­spon­denza sui siti.

La let­tera di Tsi­pras suona come un appello all’unione in nome di una lista che tra l’altro porta il suo nome. La si potrebbe anche defi­nire un auspi­cio utile per non oscu­rare un’esperienza appena nata, ma che già regi­stra spac­ca­ture. Non con la base di Sel, che nel con­gresso di Rimini ha impo­sto alla sua diri­genza rilut­tante di appog­giare que­sto espe­ri­mento, o con quella di Rifon­da­zione che ha scelto Tsi­pras sin dal con­gresso di Madrid della sini­stra euro­pea. Ma tra i suoi stessi ideatori.

Tsi­pras resterà tra i «garanti» della lista, apprezza la deci­sione di Camil­leri e Flo­res di appog­giarla e rin­nova l’invito a «rove­sciare l’austerità». «Con pro­fondo rispetto», così chiude il suo messaggio

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