Convegni. Domani nella sala del chiostro della facoltà di ingegneria dell'Università la Sapienza a S. Pietro in Vincoli a Roma
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Una nuova alternativa mediterranea per l’Europa

Convegni. Domani nella sala del chiostro della facoltà di ingegneria dell’Università la Sapienza a S. Pietro in Vincoli a Roma

Convegni. Domani nella sala del chiostro della facoltà di ingegneria dell’Università la Sapienza a S. Pietro in Vincoli a Roma

In que­sti anni abbiamo assi­stito impo­tenti, come in fan­tasy, all’avanzare del vuoto, un oscuro «nulla» che si man­gia ospe­dali, scuole, case, indu­strie e, mai sazio, si pro­paga supe­rando i con­fini di ogni Stato.

Non cam­bia nulla se ci sia la moneta unica o quella nazio­nale, non gli fanno paura i muri o le catene mon­tuose, non guarda in fac­cia nes­suno, lo fa dove c’è la Ster­lina così come dove c’è l’Euro. Abbiamo per decenni ingo­iato un solo mes­sag­gio: «non ci sono alter­na­tive». Accet­tare le regole del mer­cato e lasciarsi gui­dare da esso, è la sola con­di­zione della vita umana, que­sto è il dogma. Così quel vuoto si è pro­pa­gato lascian­doci inermi e indifesi.

La costru­zione di una unità euro­pea che aveva nel suo asse franco/tedesco la leva che sol­le­vava il mondo, si è però incri­nata. Per­sino in Fran­cia, dove il mito della com­pe­ti­ti­vità ed un ruolo di ege­mo­nia in eco­no­mia, sem­brava non essere in discus­sione, la paura dell’oscuro vuoto spin­gerà milioni di per­sone ad affi­darsi al nazio­na­li­smo di Le Pen. Oggi nean­che quei pila­stri sem­bra pos­sano reg­gere davanti alla fame e alla mise­ria che la guerra eco­no­mica, che chia­miamo crisi, lascia die­tro di se. Una guerra che ha delle tri­cee, dei fronti e che ha dei coman­danti e dei quar­tier gene­rali. È in quei quar­tier gene­rali che ven­gono pro­dotte le medi­cine amare che i cam­pioni del vuoto vogliono pro­pi­narci. Quelle medi­cine sono in realtà veleni a cui pos­siamo sottrarci.

Davanti a tanto sfa­celo un sus­sulto sem­bra met­tere in discus­sione quel dogma. A quel nero e oscuro vuoto, un vento sem­bra spin­gere fino a noi, una vela carica di alter­na­tive. Una alter­na­tiva per chi perde il lavoro, per chi lo ha solo pre­ca­rio, per le donne e per i migranti, per la soprav­vi­venza della terra stessa. Que­sto vento, che insieme è gre­cale e sci­rocco, tra­sporta fin qui la sab­bia dei deserti afri­cani e ci fa rag­giun­gere da suoni e colori che spo­stano i con­fini del nostro essere euro­pei in una dimen­sione più legata al mare che ci cir­conda ed alle terre da que­sto bagnate.

Capire quale sia l’alternativa pos­si­bile vuol dire par­tire dalla com­pren­sione della dimen­sione del feno­meno «crisi», capire quali sono i mec­ca­ni­smi che fanno girare intorno ad un modello di eco­no­mia di scam­bio tede­sco tutto il sistema eco­no­mico euro­peo. Un sistema che per il suo carat­tere clas­si­sta, deve sem­pre più ren­dersi auto­nomo dal giu­di­zio delle masse, che comin­ciano sem­pre più a non rico­no­scere in que­sto sistema la solu­zione al loro vivere quotidiano.

La costru­zione di una alleanza delle popo­la­zioni più col­pite e attra­ver­sate dalle trin­cee e dai fronti di que­sta guerra, non vuol dire quindi, spo­stare sul nazio­na­li­smo o sul regio­na­li­smo il noc­ciolo della que­stione ma creare un eser­cito che, con i loro corpi, renda reale quella oppo­si­zione verso que­sto impo­ve­ri­mento eaf­fa­ma­mento a cui que­sto modello eco­no­mico ci sta portando.

Per que­sto tran­sform! europe in col­la­bo­ra­zione con la Fon­da­zione Cer­care Ancora. L’associazione Altra Mente e Sini­stra Euro­me­di­ter­ra­nea, orga­nizza un incon­tro con le tante espe­rienze ed intel­li­genze che, come noi, cer­cano la via di una costru­zione euro­pea che per con­ti­nuare a vivere deve essere solo ripen­sata alla radice.

Domani 22 feb­braio dalle 9 presso la sala del chio­stro della facoltà di inge­gne­ria dell’Università la sapienza in S. Pie­tro in Vincoli

*Tran­sform Europe

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