? Marco Revelli ad Atene

Europee. "Oggi in Grecia, domani in Italia". Uno dei promotori della lista italiana pro Tsipras apre la campagna elettorale di Syriza nella capitale greca
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Marco Revelli apre la campagna di Tsipras ad Atene

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Europee. “Oggi in Grecia, domani in Italia”. Uno dei promotori della lista italiana pro Tsipras apre la campagna elettorale di Syriza nella capitale greca

? Marco Revelli ad Atene

Europee. “Oggi in Grecia, domani in Italia”. Uno dei promotori della lista italiana pro Tsipras apre la campagna elettorale di Syriza nella capitale greca

Com­pa­gni, amici, Ate­niesi!
(lo dico con emo­zione per­ché la parola stessa evoca l’origine della nostra democrazia)

È per me un pia­cere e un onore essere pre­sente, qui, con voi, all’apertura di que­sta cam­pa­gna elet­to­rale così impor­tante.
Impor­tante per tanti motivi.

In primo luogo per­ché è indi­spen­sa­bile, tanto più in un momento dif­fi­cile, dram­ma­tico, come que­sto, per una città come Atene, per un ter­ri­to­rio come l’Attica, poter con­tare su ammi­ni­stra­tori one­sti, com­pe­tenti, e sen­si­bili ai biso­gni, alle sof­fe­renze e alle domande del pro­prio popolo. Capaci di inter­pre­tarle e di bat­tersi con tutta la forza che hanno, per imporre le solu­zioni giuste.

In secondo luogo per­ché ai segnali poli­tici che pro­ven­gono dalla Gre­cia guar­dano in tanti, in Europa.
Per­ché qui stanno le radici della nostra civiltà, della civiltà Euro­pea, del nome stesso di Europa (fatto che troppo spesso l’Europa delle Ban­che e dell’Austerità dimen­tica o tra­di­sce).
E per­ché la Gre­cia oggi – con le sue sof­fe­renze, con le ingiu­sti­zie deva­stanti, con lo stato di povertà di troppa parte della sua popo­la­zione – è il sim­bolo vivente delle pes­sime poli­ti­che della cosid­detta Troika. Di quelle che sono con­si­de­rate dai poteri che oggi gui­dano l’Europa medi­cine ma sono in realtà veleni mor­tali, che anzi­ché risa­nare il corpo sociale ne deter­mi­nano la morte.
Infine – ma cosa non meno impor­tante — per­ché qui è nata una forza poli­tica come Syriza, che con il suo lea­der Ale­xis Tsi­pras ha com­piuto il mira­colo di ridare voce, forza e orgo­glio a una sini­stra che sem­brava scom­parsa dalla scena poli­tica, supe­rando le troppe divi­sioni, i com­pro­messi, le incer­tezze, e pro­po­nen­dosi come forza mag­gio­ri­ta­ria e di governo, capace di imporre una svolta a una situa­zione altri­menti disperata.

Anche per que­ste ragioni ho l’orgoglio e il pia­cere di comu­ni­carvi che anche in Ita­lia sta nascendo una lista per le ele­zioni Euro­pee, che ha come obiet­tivo la can­di­da­tura di Ale­xis Tsi­pras alla guida della Com­mis­sione Europea.

Una lista di cit­ta­di­nanza, aperta, costruita dal basso, con la par­te­ci­pa­zione di tutti i movi­menti, i par­titi, i cit­ta­dini che vogliono imporre una svolta dra­stica nelle poli­ti­che euro­pee, in nome della soli­da­rietà, dell’eguaglianza, del rifiuto della logica dell’Austerità, per una poli­tica par­te­ci­pata con­tro il domi­nio della tec­no­cra­zia, e basata sul Lavoro anzi­ché sulla Finanza.
Una lista che sap­pia con­trap­porsi sia a chi, in nome di nuove forme di nazio­na­li­smo e di falso popu­li­smo, facendo leva sulla giu­sta rab­bia dei popoli con­tro l’Europa attuale, pre­dica il ritorno alle vec­chie sovra­nità nazio­nali; sia a chi si acco­moda sod­di­sfatto nell’Europa così com’è, accet­tan­done i dik­tat e le cat­tive medi­cine, pro­po­nen­dosi solo di strap­pare qual­che bri­ciola ai Paesi forti ma rispet­tan­done la logica distrut­tiva.
Sap­piamo che nes­suno, in una crisi così deva­stante, si può sal­vare da solo. Nes­sun Paese. Nes­sun popolo. Da soli si pos­sono chie­dere solo ele­mo­sine. O si può fal­lire. E’ neces­sa­rio che cre­sca e si affermi un fronte ampio di forze, che attra­versi tra­sver­sal­mente i Paesi medi­ter­ra­nei – dalla Gre­cia alla Spa­gna, pas­sando per l’Italia – e sap­pia con­qui­stare alleanze e unità di pro­getto anche nel cen­tro e nel Nord, per­ché lo scon­tro sarà duro, dif­fi­cile, e occor­rerà molta forza e determinazione.

Nel Mani­fe­sto di Ven­to­tene, ela­bo­rato nel 1943 da Altiero Spi­nelli e altri grandi ita­liani costretti con lui al con­fino dal fasci­smo – in quello che può essere con­si­de­rato il primo fon­da­men­tale atto di nascita dell’idea di un’Europa unita – sta scritto, fra l’altro, che “la rivo­lu­zione euro­pea… dovrà essere socia­li­sta, cioè dovrà pro­porsi l’emancipazione delle classi lavo­ra­trici e la crea­zione per esse di con­di­zioni più umane di vita”. E ancora: “Il prin­ci­pio vera­mente fon­da­men­tale… è quello secondo il quale le forze eco­no­mi­che non deb­bono domi­nare gli uomini, ma – come avviene per le forze natu­rali – essere da loro sot­to­messe, gui­date, con­trol­late … affin­ché le grandi masse non ne siano vit­time”. Ricor­dia­molo sem­pre. Ricor­dia­molo in par­ti­co­lare ora, quando le forze che domi­nano l’Europa mostrano di aver dimen­ti­cato quei valori, e di tra­dirli ogni giorno.

Costruiamo la forza per affer­marli, quei valori e quei prin­ci­pii. Costruia­mola a par­tire da qui, da ora. Un grande anti­fa­sci­sta ita­liano, Carlo Ros­selli, volon­ta­rio nella Guerra di Spa­gna con­tro il fran­chi­smo, aveva scritto, allora, anti­ci­pando la Resi­stenza: “Oggi in Spa­gna, domani in Ita­lia”. Con lo stesso spi­rito pos­siamo dire adesso: “Oggi in Gre­cia, domani in Ita­lia”.
Dimo­striamo che cam­biare è pos­si­bile. Cam­biamo la Gre­cia. Cam­biamo l’Italia. Per cam­biare l’Europa

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