Il Governo ha chie­sto alla Camera la fidu­cia per otte­nere la con­ver­sione del decreto legge sulle car­ceri. Ma quello sulle car­ceri non è il primo decreto legge del Governo Letta e quella richie­sta ieri non è la prima fidu­cia.
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Carceri, meglio la fiducia che l’ostruzionismo giustizialista

Il Governo ha chie­sto alla Camera la fidu­cia per otte­nere la con­ver­sione del decreto legge sulle car­ceri. Ma quello sulle car­ceri non è il primo decreto legge del Governo Letta e quella richie­sta ieri non è la prima fidu­cia.

Il Governo ha chie­sto alla Camera la fidu­cia per otte­nere la con­ver­sione del decreto legge sulle car­ceri. Ma quello sulle car­ceri non è il primo decreto legge del Governo Letta e quella richie­sta ieri non è la prima fidu­cia.

Allora dov’è la novità? La novità sta nel fatto che di solito decreti e fidu­cie sono usati per com­pri­mere diritti e garan­zie e non per allar­garne l’area. La decre­ta­zione di urgenza in mate­ria di sicu­rezza e in ambito penale ha negli anni scorsi pro­dotto delle nefan­dezze giu­ri­di­che. Ne ricordo due: l’approvazione della legge Fini-Giovanardi sulle dro­ghe e le norme anti-rumeni del 2008 dopo l’omicidio effe­rato della signora Reg­giani a Roma. Un auto­re­vole costi­tu­zio­na­li­sta come Vale­rio Onida disse allora che dopo un fatto di cro­naca nera la poli­tica deve impa­rare a stare in silenzio.

In que­sto caso il decreto legge con­tiene invece norme con­tro il sovraf­fol­la­mento car­ce­ra­rio non­ché dirette a garan­tire in modo più effi­cace i diritti delle per­sone pri­vate della libertà. C’è urgenza del decreto? Sì, in quanto il 28 mag­gio 2014 la Corte Euro­pea dei Diritti Umani potrebbe con­dan­narci cin­que­cento, mille, due­mila volte per tor­tura e trat­ta­menti inu­mani e degra­danti e il pros­simo giu­gno saremo giu­di­cati dal Con­si­glio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. C’è neces­sità del decreto? Sì, in quanto nelle car­ceri ita­liane vi sono 25 mila per­sone in più rispetto ai posti letto rego­la­men­tari, la salute non è garan­tita, man­cano gli spazi vitali, spesso anche se non dap­per­tutto le per­sone sono trat­tate molto male, si muore e non di rado. Una vita sal­vata, cen­ti­naia di vite miglio­rate, val­gono una fidu­cia e un dibat­tito par­la­men­tare stroz­zato? Anti­gone, la pro­ta­go­ni­sta della tra­ge­dia di Sofo­cle, non avrebbe dubbi a riguardo, direbbe ine­qui­vo­ca­bil­mente di sì. Lei ha dato sepol­tura a Poli­nice, il fra­tello tra­di­tore, vio­lando la legge di Creonte. L’elogio della disob­be­dienza civile di Anti­gone sug­ge­ri­sce che ogni ridu­zione del tasso di sof­fe­renza umana giu­sti­fica una con­te­stuale, even­tuale, com­pres­sione del tasso di legalità.

Se que­sta è la pre­messa, pos­siamo dirci sod­di­sfatti dell’azione di governo e dei con­te­nuti del decreto legge che, va ricor­dato, comun­que dovrà ancora pas­sare dalla for­che cau­dine del Senato? Il decreto legge del Governo con­te­neva all’origine prov­ve­di­menti impor­tanti sul ver­sante della tutela dei diritti non­ché misure, mode­ste, dirette a ridurre i flussi di ingresso in car­cere e ad aumen­tare quelli in uscita. Rie­pi­lo­ghiamo i con­te­nuti ori­gi­nari del decreto: isti­tu­zione del Garante nazio­nale delle per­sone pri­vate della libertà con com­piti di ispe­zione di car­ceri, Cie, caserme dei cara­bi­nieri e della Poli­zia così come impo­sto dall’Onu, mag­giori garan­zie giu­ri­sdi­zio­nali per il dete­nuto che si rivolge a un magi­strato di sor­ve­glianza nel caso di un diritto vio­lato come impo­sto dalla Corte Costi­tu­zio­nale dal lon­tano 1999, modi­fica alla legge sulle dro­ghe attra­verso la pre­vi­sione della fat­ti­spe­cie di reato auto­noma della lieve entità che dovrebbe ridurre i tassi di arre­sto e deten­zione, iden­ti­fi­ca­zione dello stra­niero in car­cere per evi­tare che dopo la pri­gione passi anche dal Cie, esten­sione della pos­si­bi­lità di otte­nere l’affidamento in prova al ser­vi­zio sociale, ridu­zioni di pena per chi tiene in car­cere rego­lare con­dotta. C’è poi l’importanza di un’assenza, ovvero nel decreto for­tu­na­ta­mente non vi è uno strac­cio di norma sull’edilizia peni­ten­zia­ria, dopo anni di bugie e propaganda.

Pur­troppo il con­tri­buto par­la­men­tare non ha pro­dotto miglio­ra­menti al testo di legge, anzi. Salvo la pre­vi­sione della nomina del Garante affi­data al Capo dello Stato anzi­ché al Governo, pro­ce­dura che avrebbe messo a rischio l’indipendenza dell’autorità, le altre modi­fi­che sono state peg­gio­ra­tive. Il Par­la­mento è stato più severo del Governo. E allora meglio la fidu­cia che non l’ostruzionismo giu­sti­zia­li­sta e ven­di­ca­tivo di chi come la Lega e il M5S è già posi­zio­nato sul fronte elet­to­rale per capi­ta­liz­zare le paure i desi­deri di ven­detta che sono nella pan­cia di una parte dell’opinione pub­blica. Ben venga la ghi­gliot­tina par­la­men­tare se serve a evi­tare la ghi­gliot­tina che si con­suma nella patrie galere.

* pre­si­dente di Antigone

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