? Ritratto di Adam Smith

«Il pro­dotto del lavoro costi­tui­sce la ricom­pensa natu­rale, o sala­rio, del lavoro. Nella situa­zione ori­gi­na­ria che pre­cede sia l'appropriazione della terra sia l'accumulazione dei capi­tali, tutto il pro­dotto del lavoro appar­tiene al lavo­ra­tore, che non ha né pro­prie­ta­rio fon­dia­rio né padrone con cui spar­tirlo. Se que­sta situa­zione fosse durata, i salari del lavoro sareb­bero aumen­tati insieme ai pro­gressi delle capa­cità cui dà luogo la divi­sione del lavoro» (Adam Smith, La ric­chezza delle nazioni, 1776, ed. ital. Isedi, pag.65).

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Adam Smith, il comunista

? Ritratto di Adam Smith

«Il pro­dotto del lavoro costi­tui­sce la ricom­pensa natu­rale, o sala­rio, del lavoro. Nella situa­zione ori­gi­na­ria che pre­cede sia l’appropriazione della terra sia l’accumulazione dei capi­tali, tutto il pro­dotto del lavoro appar­tiene al lavo­ra­tore, che non ha né pro­prie­ta­rio fon­dia­rio né padrone con cui spar­tirlo. Se que­sta situa­zione fosse durata, i salari del lavoro sareb­bero aumen­tati insieme ai pro­gressi delle capa­cità cui dà luogo la divi­sione del lavoro» (Adam Smith, La ric­chezza delle nazioni, 1776, ed. ital. Isedi, pag.65).

? Ritratto di Adam Smith

«Il pro­dotto del lavoro costi­tui­sce la ricom­pensa natu­rale, o sala­rio, del lavoro. Nella situa­zione ori­gi­na­ria che pre­cede sia l’appropriazione della terra sia l’accumulazione dei capi­tali, tutto il pro­dotto del lavoro appar­tiene al lavo­ra­tore, che non ha né pro­prie­ta­rio fon­dia­rio né padrone con cui spar­tirlo. Se que­sta situa­zione fosse durata, i salari del lavoro sareb­bero aumen­tati insieme ai pro­gressi delle capa­cità cui dà luogo la divi­sione del lavoro» (Adam Smith, La ric­chezza delle nazioni, 1776, ed. ital. Isedi, pag.65).

Que­sto scri­veva Smith, per sot­to­li­neare che il valore è pro­dotto dal lavoro del lavo­ra­tore e basta. Ma poi, o subito, sono arri­vati il pro­prie­ta­rio fon­dia­rio e il padrone che si sono appro­priati di buona parte della ric­chezza pro­dotta dal lavoro del lavo­ra­tore, impo­nendo un sot­to­sa­la­rio padro­nale. Insomma anche il sag­gio Adam Smith era un po’ comu­ni­sta. E, nell’attuale stato di grave crisi dell’economia mon­diale, biso­gne­rebbe denun­ziare i danni pro­dotti da ren­dita e pro­fitto e tor­nare a met­tere in evi­denza la lotta di classe, che oggi vede pre­va­lere quelli che non lavo­rano e non producono.

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