Stabilimento francese a rischio chiusura, porta bloccata da mega-pneumatico
Stabilimento francese a rischio chiusura, porta bloccata da mega-pneumatico
PARIGI — L’ennesima riunione con i sindacati ha preso subito una brutta piega. Dopo pochi scambi di battute, i sindacalisti hanno chiuso la sala conferenze con un enorme pneumatico per trattori, proprio quelli che erano prodotti nello stabilimento fino a qualche settimana fa. Tutti gli altri ingressi degli uffici sono stati bloccati. Impossibile entrare o uscire. Il direttore della fabbrica Goodyear, Michel Dheilly, e il direttore del personale, Bernard Glesser, sono da ieri mattina “sequestrati”, una parola che i lavoratori contestano.
«Non si tratta di sequestro ma di una trattativa» puntualizza il conto Twitter dei rappresentanti sindacali della fabbrica di Amiens, nel nord della Francia, con quasi 1200 dipendenti.
E’ l’improvvisa svolta nel conflitto tra azienda e operai che va avanti da un anno, quando il gruppo ha annunciato la chiusura dell’impianto. Dopo tanti ricorsi in giustizia, i lavoratori hanno deciso sabato in un’assemblea di usare maniere forti. I manager sono stati presi in ostaggio durante l’incontro con i sindacati, previsto alle 10, primo giorno di ritorno al lavoro dopo le vacanze di Natale. I lavoratori chiedono al gruppo di riprendere in mano un vecchio piano per incentivare la mobilità e il pensionamenti anticipati, mentre i dirigenti hanno accantonato l’ipotesi, sostenendo che è inevitabile passare dalla cassa integrazione e ai licenziamenti. «Vogliamo soldi e sapere se c’è la possibilità di mantenere l’attività della fabbrica con un nuovo azionista» ha spiegato Franck Jureck, rappresentante della Cgt, il principale sindacato francese. Il gruppo americano Titan si è
fatto avanti per riprendere lo stabilimento ma ha giudicato inaccettabili le condizioni poste dai lavoratori.
Stamattina è previsto un incontro in Prefettura con il numero uno di Goodyear in Francia, Henri Dumortier. Il gruppo ha “condannato” l’iniziativa dei lavoratori, definendola “pericolosa” e “controproducente”. Già in passato, i lavoratori di Goodyear avevano organizzato manifestazioni sfociate in disordini, con blocchi stradali, roghi di pneumatici. Nel marzo scorso, 19 poliziotti erano rimasti feriti durante un violento corteo nei pressi dello stabilimento.
Il sequestro di manager non è una novità in Francia. Tra il 2009 e il 2010, ci sono stati diversi episodi simili in altre fabbriche come Sony, Continental, Molex, Caterpillar. Ma i casi si sono sempre risolti nel giro di poche ore, giorni. Questa volta, gli operai promettono un lungo assedio. Hanno portato acqua, sacchi a pelo e coperte. «Rimarremo qui finché non avremo le garanzie che chiediamo» ha aggiunto il responsabile Cgt. Dall’inizio della crisi, i sindacati francesi hanno preso le distanze con queste pratiche violente dei lavoratori. Nel caso di Goodyear, i rappresentanti confederali partecipano invece attivamente alla forma di rivendicazione. Il segnale di una tensione sociale che cresce nel paese.
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I precedenti
Nel 2009 bloccati due manager Alcoa
Non solo Francia tra i precedenti casi di “sequestro” virtuale di dirigenti. Nel 2009 in Italia i dipendenti della Alcoa di Portovesme, in Sardegna, si “chiusero” nella sede dello stabilimento con due responsabili. Mentre nel 2013 un dirigente statunitense di un’azienda che operava in Cina è stato tenuto in ostaggio da dozzine di lavoratori, in una fabbrica di Pechino.
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