Piovono pietre sugli inquilini

NO SERVICE TAX Settanta città contro gli sfratti, proposte a De Magistris e all’Unicef

La tassa sui servizi comporterà un aggravio di mille euro per gli inquilini. «Aumenterà la sofferenza abitativa che in Italia è diventata strutturale»

NO SERVICE TAX Settanta città contro gli sfratti, proposte a De Magistris e all’Unicef

La tassa sui servizi comporterà un aggravio di mille euro per gli inquilini. «Aumenterà la sofferenza abitativa che in Italia è diventata strutturale»

ROMA. Per l’Unione Inquilini e i movimenti per il diritto all’abitare l’introduzione della Service Tax, la tassa che sostituirà dal 2014 l’Imu e la Tares sui rifiuti, comporterà un aggravio di mille euro all’anno. «Il peso fiscale passerà dai proprietari agli inquilini – afferma Walter De Cesaris, segretario nazionale dell’Unione Inquilini – Non si pagheranno più le tasse perché si possiede una casa, ma perché si vive in una casa. Ciò aumenterà gli sfratti e una sofferenza abitativa che è diventata strutturale».
Ogni giorno in Italia avvengono 140 sfratti che si aggiungono ai 67.790 provvedimenti esecutivi censiti nel 2012 dall’ufficio centrale di statistica (+6,18% rispetto al 2011), 60.244 sono per morosità. L’aumento più rilevante è stato registrato in Calabria (+32,25%), seguono l’Abruzzo con il 26%, l’Umbria (18%) e il Lazio con il 16% in un solo anno. Nelle città la situazione è diventata drammatica: solo a Roma nel 2012 ci sono stati 7.743 sfratti, seguono Milano (4.294), Torino (3.492) e Napoli (2.711). In generale, gli sfratti nei capoluoghi di provincia sono 32.123 e costituiscono il 54% del totale nazionale.
Questa è la dura realtà nascosta dalle larghe intese Pd-Pdl che si dividono sulle sorti della seconda rata dell’Imu. La tassa sulla prima casa dovrebbe essere cancellata entro dicembre, anche se fino ad oggi non sono stati trovati i 2,4 miliardi di euro necessari per soddisfare il Pdl e il ceto dei proprietari. La Service Tax, e l’aumento della tassazione sui servizi e potrebbe essere uno dei modi che i comuni useranno per recuperare una parte dei 550 milioni di euro di tagli previsti nella «manovrina» approvata dal Consiglio dei ministri mercoledì. 1,6 miliardi, necessaria per riportare il rapporto del deficit sul Pil dal 3,1% al 3%.
Tasse che aumentano e non colpiscono la rendita, ma l’uso dei beni altrui. Sfratti che si moltiplicano, accanendosi presumibilmente su chi ha perso il lavoro e non riesce, tra l’altro, a pagare l’affito. Questo è lo scenario spettrale denunciato dalle associazioni degli inquilini che ieri, in occasione della giornata mondiale contro gli sfratti, hanno promosso mobilitazioni in settanta città. Tra le iniziative registrate a Roma (quella degli studenti sugli affitti in nero viene raccontata nell’articolo a fianco), l’Unione Inquilini ha consegnato un dossier all’Unicef sulla violazione della convenzione internazionale sui diritti dei minori e dell’articolo 1 del patto sui diritti economici, sociali e culturali. Il nostro paese, infatti, non garantisce il passaggio da casa a casa per gli sfrattati, in particolare negli sfratti che coinvolgono i minori.
A Napoli Walter De Cesaris ha incontrato il sindaco Luigi De Magistris e l’assessore al patrimonio Fucito, insieme alla coordinatrice degli studenti Link di Napoli Rita Cantalino. Il sindaco si è impegnato a «fare di Napoli la città capofila in una vertenza nazionale per la garanzia al diritto all’abitare». Con l’Anci chiederà la convocazione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza perché gli sfratti «non sono una questione di ordine pubblico, ma una ferita sociale a cui le istituzioni devono dare risposta».
L’introduzione della Service Tax aggraverà inoltre la situazione degli studenti fuorisede. «Anche loro sono inquilini – afferma Rita Cantalino – vessati da un sistema di diritto allo studio definanziato, dall’assenza di studentati e da prezzi spropositati che vanno da 300 euro per una stanza doppia fino a 600 per una singola». Nella sola Federico II di Napoli ci sono oltre 85 mila studenti iscritti e 209 posti letto per i fuorisede. Le richieste giunte all’ente per il diritto allo studio Adisu ammontano a 689. A Roma ci sono 80 mila fuorisede, il 40% sono iscritti alla Sapienza. Per loro c’è poco spazio negli studentati, alcuni dei quali sono stati costruiti, ma mai usati. Nel 2012 è stato possibile ospitare solo 1500 persone, un numero esiguo rispetto ad una domanda crescente. Con ogni probabilità sarebbero molte di più se esistesse un diritto allo studio realmente funzionante. A Firenze i movimenti per i diritti all’abitare sono riusciti a bloccare uno sfratto in via Mariti dove vive una famiglia immigrata esclusa dai bandi per l’edilizia sociale. A Viareggio è stata occupata una casa del Demanio ed è stata restituita ad una famiglia sfrattata per morosità incolpevole.
La campagna «Sfratti zero» continuerà fino al blocco di tutti gli sfratti, all’ottenimento di un piano per l’edilizia sociale e il recupero del patrimonio pubblico dismesso. «Parteciperemo alla manifestazione di domani per la Costituzione, allo sciopero generale dei sindacati di base del 18 ottobre e al corteo contro l’austerità del 19 a Roma – conclude De Cesaris – È un ciclo di lotte che devono connettersi».

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140 SFRATTI È la media giornaliera in Italia. Secondo l’unione degli inquilini la situazione peggiorerà con l’introduzione della tassa sui servizi che dal 2014 sostituirà l’Imu e la Tares

+ 6% NEL 2012 Per l’ufficio centrale di statistica è stato questo l’aumento degli sfratti rispetto al 2011. Il 54%, cioè 32.123, su un totale di 67.790 provvedimenti esecutivi, sono avvenuti nei capoluoghi di provincia

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