L’arte dei muri è perseguitata

GRAFFITI La celebre writer Alicé denunciata dai vigili a Bologna

GRAFFITI La celebre writer Alicé denunciata dai vigili a Bologna

Celebre in tutto il mondo, l’illustratrice è stata accusata di «imbrattare» la città con i disegni Alice Pasquini, illustratrice e graffitista, che firma sempre le sue opere con lo pseudonimo di Alicé, è stata denunciata dai vigili di Bologna : alla procura della Repubblica è stato depositato un esposto che la indica come «imbrattatrice», reato per cui c’è una pena che va da un anno di reclusione a salate multe pecunarie.
Trentatré anni, romana, celebre in molte parti del mondo, Alicé è finita nell’ingranaggio repressivo del sindaco di Bologna Virginio Merola, che aveva promesso da tempo «una stretta contro i writer». Il meccanismo, così, verrà oliato sulla sua pelle. L’artista è stata accusata dopo un’intervista rilasciata a un quotidiano locale in cui descriveva i suoi «pezzi» e le località dove si potevano trovare. Rintracciati loro, rintracciata la loro autrice.
E pensare che Ignazio Marino, il primo cittadino di Roma, l’aveva accolta con tutti gli onori per affidarle la decorazione del nuovo ufficio dei Rapporti con i cittadini. Adesso, invece, Alicé che è in Asia in giro per college con le sue lezioni, dovrà procurarsi degli avvocati. E dimenticare che i suoi disegni – prendendosi cura di zone reiette – abbelliscono non luoghi grigi e tristissimi, lasciati in totale abbandono-
Nata nel 1980, Alicé si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Roma e poi, vera globetrotter, ha vissuto e lavorato in Gran Bretagna, Francia e Spagna. Ha collaborato alle campagne pubblicitarie per i grandi magazzini spagnoli El Corte Inglès e si è confrontata con «clienti» come Range Rover, Toyota, Microsoft, mentre in Italia ha lavorato con il Venerdì della Repubblica e, in qualità di art director, con la rivista satirica Greenager.
Nel 2011, per la casa editrice Rizzoli, è uscito il romanzo in forma di graphic novel Vertigine, scritto da Melissa P e illustrato da Alicé. Intanto, i suoi murales hanno viaggiato intorno al pianeta – da Sydney a Oslo fino a Parigi e Singapore – e l’autrice è spesso una ospite attesissima di manifestazioni di street art e festival.
Anche a New York, il sindaco Bloomberg ha dichiarato guerra ai writer. E nella Grande Mela, proprio in questi giorni, è partita la caccia a Banksy – che ha fatto diverse incursioni in città, lasciando le sue meravigliose tracce. Secondo le autorità, quel suo ossessivo disegnare, «raccontando» la società che si trova ad attraversare, «rovina la proprietà privata». Sarà dura per gli accalappia-graffitisti. Banksy, per fortuna, sa rendersi invisibile.

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