CENTRI SOCIALI
Poco dopo le nove di ieri mattina, via dei Sabelli nel popolare quartiere di San Lorenzo è stata svegliata dall’assedio di una decina di camionette della polizia, qualche decina di agenti in borghese e dai vigili del fuoco. Ai sei occupanti che presidiavano il centro sociale «Communia» non è stato lasciato il tempo di intavolare una trattativa.
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Poco dopo le nove di ieri mattina, via dei Sabelli nel popolare quartiere di San Lorenzo è stata svegliata dall’assedio di una decina di camionette della polizia, qualche decina di agenti in borghese e dai vigili del fuoco. Ai sei occupanti che presidiavano il centro sociale «Communia» non è stato lasciato il tempo di intavolare una trattativa.
Lo sgombero è stato eseguito in un lampo. Loro sono stati portati nel commissariato di San Lorenzo dove hanno ricevuto una denuncia per «occupazione abusiva di palazzo privato». Ne sono usciti alle 12,30 mentre la storica fabbrica sanlorenzina, le ex Fonderie Bastianelli risalenti al 1908 dove ha visto la luce la statua equestre al Vittoriano, venivano restituite alla «Sabelli Trading s.r.l.» proprietaria dell’edificio che sorge al centro dell’ansa urbana bordata dalla ferrovia, le mura e i perimetri della Sapienza e del Verano. Per la questura di Roma lo sgombero è stato eseguito a seguito di un’ordinanza di «sequestro preventivo» a causa di «concreti rischi di instabilità strutturale». Una circostanza negata con decisione dagli occupanti secondo i quali tali rischi non esistono. «L’edificio non è stato messo nemmeno sotto sequestro – hanno detto in una conferenza stampa convocata al cinema Palazzo nel pomeriggio alla presenza di 200 persone, in gran parte provenienti dalle occupazioni abitative nate dal recente «Tsunami Tour» – Insieme ad un servizio di sicurezza privato sono entrati degli operai che si sono messi a distruggere quello che abbiamo costruito in quattro mesi». Dal 24 aprile scorso, giorno dell’occupazione, Communia ha costruito uno spazio di «mutuo soccorso» con una sala studio aperta fino a notte fonda, alloggi, una mensa, una palestra popolare, sportelli di consulenza. Agli occupanti è stato permesso di trasportare i libri che avevano messo a disposizione del quartiere. Motivo principale di questa nuova occupazione è stato il progetto di demolizione delle Fonderie e la costruzione di un palazzo di quattro piani con 54 mini-appartamenti e box interrati su tre livelli destinati a parcheggio. Un progetto che per i comitati di quartiere, e una nutrita schiera di architetti promotori di una petizione online, contrasta con il piano regolatore che dovrebbe proteggere San Lorenzo da nuovi progetti di edificazione. Il quartiere è inoltre attraversato da una falda acquifera che genera da tempo innumerevoli problemi ai suoi abitanti e la costruzione dei parcheggi seminterrati rischia di moltiplicarli. Contro questa opera di «demolizione coatta» è stato rivolto ai comitati e ai movimenti l’invito a partecipare ad un’assemblea il 28 agosto. Il presidente del II municipio Gerace si è detto all’oscuro del blitz. Circostanza che rende ancora più problematica la situazione. Gli occupanti hanno criticato duramente il sindaco Marino e il centro-sinistra romano: «Stanno con gli speculatori o con chi reclama un diritto? Ce lo dimostri». Poi tutti in corteo per ribadire che «Communia non si arrende».
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