Pacco bomba all’Europol di Brescia come quello inviato a «La Stampa»

 BRESCIA — Brescia come Torino, il quotidiano «La Stampa» come l’agenzia investigativa Europol. Perché nonostante la notizia sia stata divulgata soltanto ieri, i due pacchi bomba sono stati recapitati lo stesso giorno. Entrambi senza rivendicazioni.

 BRESCIA — Brescia come Torino, il quotidiano «La Stampa» come l’agenzia investigativa Europol. Perché nonostante la notizia sia stata divulgata soltanto ieri, i due pacchi bomba sono stati recapitati lo stesso giorno. Entrambi senza rivendicazioni. Nella sede della società bresciana la busta gialla è stata trovata martedì mattina nella cassetta della posta dalla titolare, Silvia Pesaresi: destinatario e mittente — una ditta di Livorno che produce apparecchiature utili alle investigazioni — scritti a computer sulle etichette. «Nonostante quell’azienda non sia un nostro fornitore, capita di ricevere cataloghi o listini prezzo, anche su supporti multimediali», spiega Fosco Pesaresi, padre di Silvia, a sua volta a capo di un’agenzia investigativa allo stesso indirizzo. Nella busta, anche stavolta, un porta cd morbido chiuso con una cerniera. È stato dopo averla aperta che è scattato quel «non toccate niente»: conteneva «una molletta da bucato di legno, con fili collegati a una batteria e una lampadina coperta dal cellophane».

Anche polvere pirica, diranno gli accertamenti degli artificieri. A «scopo precauzionale» il pacco è stato messo sulla terrazza dell’ufficio, giusto il tempo di verificare che la ditta toscana non avesse effettuato alcuna spedizione a Brescia. Da lì in serata la segnalazione ai carabinieri: «Ci hanno detto che se i collegamenti avessero funzionato il pacco avrebbe potuto incendiarsi, non esplodere. Ma ci siamo spaventati parecchio», sospira Pesaresi. Lui, che assicura di non aver mai ricevuto minacce, sembra convinto si tratti di un errore: «Non ha senso, devono averci scambiato per altri, addirittura per l’istituto di polizia europea». Ma la Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta, anche per capire se esistano analogie con il caso torinese.

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