L'Italia ricorda le vittime della Shoah "contro ogni razzismo"

Mancano poche ore al "Giorno della Memoria", l'appuntamento che ogni anno ricorda la vittime dell'Olocausto. Un tema su cui, purtroppo, c'è ancora chi si permette di gettare fango. Proprio oggi, infatti, delle scritte antisemite a firma "Militia" sono comparse su alcuni muri del centro di Roma. In via Tasso, vicino alla sede del Museo della Liberazione, la scritta "27 gennaio: Shoah, solo menzogne e infamità ".

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Giorno della Memoria: scritte antisemite a Roma

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L’Italia ricorda le vittime della Shoah “contro ogni razzismo”

Mancano poche ore al “Giorno della Memoria”, l’appuntamento che ogni anno ricorda la vittime dell’Olocausto. Un tema su cui, purtroppo, c’è ancora chi si permette di gettare fango. Proprio oggi, infatti, delle scritte antisemite a firma “Militia” sono comparse su alcuni muri del centro di Roma. In via Tasso, vicino alla sede del Museo della Liberazione, la scritta “27 gennaio: Shoah, solo menzogne e infamità “.

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L’Italia ricorda le vittime della Shoah “contro ogni razzismo”

Mancano poche ore al “Giorno della Memoria”, l’appuntamento che ogni anno ricorda la vittime dell’Olocausto. Un tema su cui, purtroppo, c’è ancora chi si permette di gettare fango. Proprio oggi, infatti, delle scritte antisemite a firma “Militia” sono comparse su alcuni muri del centro di Roma. In via Tasso, vicino alla sede del Museo della Liberazione, la scritta “27 gennaio: Shoah, solo menzogne e infamità “.

Poco distante: “Israele boia. 27 gennaio: non ho memoria. Israele non esiste, morte ai sionisti”. Parole nere come lo spray di cui sono fatte, che però sono niente rispetto alla miriade di eventi e iniziative volte a ricordare il genocidio del popolo ebraico.

Tutti gli appuntamenti, da Milano a Trieste. Un “treno della memoria” diretto ad Auschwitz con partenza da Firenze. L’inaugurazione del Memoriale della Shoah al binario 21 della Stazione centrale di Milano. Un incontro contro il razzismo a Roma e una cerimonia al monumento nazionale della Risiera di San Sabba, a Trieste.

Era il 27 gennaio 1945 quando il campo di concentramento di Auschwitz fu liberato dai sovietici: dal 2001, ogni anno in quella data, anche l’Italia come altri paesi, ricorda le vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, della Shoah e coloro che, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati. “Razzismo neonazismo, antisemitismo e xenofobia” sono sentimenti mai sopiti, che oggi trovano “terreno fertile in rete”, ha ricordato il ministro per la Cooperazione internazionale e integrazione, Andrea Riccardi. Nessuna privacy dunque “per gli autori di post antisemiti”: “a una vera e propria offensiva di odio razziale su internet, bisogna rispondere con risposte efficaci e globali”.

E l’Italia che condanna domani sarà unita “per non dimenticare”. Appuntamento dunque a Milano dove sarà inaugurato il Memoriale della Shoah, al binario 21 della Stazione centrale, da dove partivano i vagoni ferrati con i deportati per Auschwitz e gli altri campi di concentramento.

Interverranno, tra gli altri, il premier Mario Monti, il ministro Riccardi e Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz: a 13 anni fu fatta salire sui vagoni ferrati dal binario 21 per arrivare nei campi di sterminio. E’ una delle 13 sopravvissute sulle 775 partite con i treni diretti. Nel corso della cerimonia, si legge in una nota dell’Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali (Unar), Riccardi presenterà il libro “Testimonianza-Memoria della Shoah a Yad Vashem”, prima traduzione italiana, a cura dell’Unar, di “To Bear Witness”, testo redatto nel 2005 dallo storico istituto per documentare, attraverso la storia dello Yad Vashem, “il periodo più drammatico vissuto dal popolo ebraico e da tutta l’Europa”.

A Firenze cinquecento studenti si ritroveranno alla stazione per percorrere il “viaggio della memoria” verso Auschwitz: “vedere i campi di sterminio è un’esperienza che segna la vita”, afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. A Lecce invece verrà inaugurata una mostra del fotografo Massimo Spedicato, sui lager di Auschwitz e Birkenau. A Roma, al museo Maxxi, appuntamento con “Dosta!”, la campagna coordinata e finanziata dall’Unar: al centro del dibattito il Porrajmos, lo sterminio di oltre mezzo milione di Rom e Sinti compiuto dal nazismo durante la seconda guerra mondiale. A Trieste, infine, la cerimonia “solenne” nel monumento nazionale della Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio nazista in territorio italiano.

L’appello di UNHCR: “Tenere alta la guardia sull’intolleranza”. E’ necessario “non sottovalutare fenomeni di intolleranza e discriminazione legati anche alla rinascita in Europa di preoccupanti estremismi che possono trovare terreno fertile in periodi di forte crisi economica”. E’ quanto afferma Laurens Jolles, delegato per il Sud Europa dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) in occasione della Giornata della Memoria. “Ci teniamo a partecipare al ricordo dei milioni di cittadini ebrei, rom, omosessuali e altre minoranze che oltre 60 anni fa furono vittime di persecuzione – aggiunge Jolles – e a sottolineare come sia necessario tenere alta la guardia e opporsi a ogni forma di persecuzione per motivi di razza, religione, nazionalità, opinioni politiche o appartenenza ad un determinato gruppo sociale”.

Terzi: “Gli italiani si opposero al male assoluto”. Della giornata della memoria ha parlato anche il ministro degli Esteri Giulio Terzi, presentando le varie manifestazioni che si terranno nelle ambasciate italiane sparse per il mondo. “Ricordare è un dovere”, ha detto Terzi. “E dobbiamo farlo rendendo anzitutto omaggio ai tanti uomini e donne che, in quelle circostanze straordinarie, si fecero eroi e si opposero alla negazione dell’umanità”. Come ha ricordato il ministro Terzi, il Parlamento italiano è stato tra i primi in Europa a introdurre 12 anni fa questa ricorrenza.

“Italiani e italiane che in altre circostanze non sarebbero stati chiamati a dare prova di eroismo – ha sottolineato il titolare della Farnesina – si opposero al male assoluto con coraggio e con la forza della loro integrità. Questo eroismo spesso si manifestò, soprattutto nei territori di occupazione italiana, nel ricorso ad ogni stratagemma utile a salvare gli ebrei, non solo italiani”. “Oggi – ha detto ancora Terzi – onoriamo anche l’eredità di quei ‘giusti’, in nome dei quali dobbiamo continuare a impegnarci contro ogni forma di intolleranza”.

Anche quest’anno la Farnesina, attraverso ambasciate, consolati rete e istituti di cultura, promuove iniziative in numerosi paesi.

A Washington, in Ambasciata si terrà la presentazione dello spettacolo teatrale sulle leggi razziali, “1938 – L’Invenzione del Nemio” e sarà proiettato il film “The Righteous Enemy”, diretto da Joseph Rochlitz, che mette in luce il ruolo di esponenti della Diplomazia e delle Forze Armate italiane nell’opporsi alla deportazione di circa 40.000 ebrei. A Berlino è previsto un ciclo di seminari sul “ripensamento della storia”, e sul tema dell’emigrazione degli ebrei tedeschi in Italia. In Israele l’Ambasciata ha organizzato un concerto al Centro Culturale Enav di Tel Aviv. Eventi commemorativi anche a Mosca e Madrid: l’Istituto Italiano di Cultura nella capitale russa ospiterà un intervento sul tema “Shoah: l’infanzia rubata” mentre quello di Madrid propone il repertorio musicale “Una voz para la vida” della cantante italiana di religione ebraica Charlette Shulamit Ottolenghi.

Rai Storia: “Scrittori per un anno” con Moni Ovadia. Per domani alle 23 Rai Storia propone “Scrittori per un anno”, con uno spettacolo di Moni Ovadia tratto dal poema “Il canto del popolo ebraico massacrato” di Yitzhak Katzenelson. Lo spettacolo è stato realizzato con la regia di Felice Cappa nel 2009 dal Binario 21 della stazione di Milano, da dove venivano deportati gli ebrei italiani diretti ai campi di sterminio e da dove fu deportata anche Liliana Segre, unica spettatrice e testimone di una delle pagine più aberranti della nostra storia. “L’indifferenza – sottolinea l’autore – è il grembo in cui si generano gli orrori. L’unico modo per impedirli è fare memoria. La memoria è il progetto per il futuro”.

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