Il caso alla cerimonia per gli Ambrogini d’oro. Pdl e Lega: è una vergogna
Il caso alla cerimonia per gli Ambrogini d’oro. Pdl e Lega: è una vergogna
MILANO — Dai cortei del 25 Aprile al palco più solenne di Milano dove, a ogni Sant’Ambrogio, vengono assegnate le massime onorificenze della città. Quest’anno, c’erano anche loro tra i benemeriti «che hanno contribuito a rendere grande Milano»: la “Banda degli Ottoni a Scoppio”, storico gruppo di musicisti volontari che — recita la motivazione ufficiale — «dal 1986 suona al fianco dei lavoratori, nelle manifestazioni antifasciste, in quelle per i diritti e per la pace». E il loro Ambrogino, hanno voluto ritirarlo dalle mani del sindaco Giuliano Pisapia sulle note di “Bella Ciao”. Un fuoriprogramma a cui si è aggiunto un altro strappo al rigido protocollo della cerimonia, che ha scatenato le proteste del centrodestra. Perché, dal palco, i componenti della Banda hanno anche lanciato una frecciata al Comune: «Riallacciate l’acqua che è stata tagliata alla nostra casa», hanno gridato. Ovvero, allo storico centro sociale Torchiera, occupato da vent’anni.
È una tradizione nella tradizione, quella delle polemiche per gli Ambrogini. Riconoscimenti che rappresentano le diverse anime della città e che, tra gli altri, questa volta sono stati consegnati (alla memoria) a Nicolò Savarino, il vigile urbano ucciso lo scorso gennaio in servizio, alla presidente della Rai Anna Maria Tarantola, al filosofo Salvatore Veca, a Samantha Cristoforetti che, nel 2014, diventerà la prima astronauta donna italiana nello spazio. A decidere la lista — tra divisioni e scontri — è una commissione composta da consiglieri comunali. Questa volta, la Banda non sembrava aver scatenato contrasti.
Era solo rimandato tutto alla cerimonia.
Per capire l’epilogo, sarebbe bastato osservare il tavolo dei politici. Nel centrosinistra: mani che applaudivano a tempo sul canto della Resistenza (il sindaco, al fianco del presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo, si è limitato ad accennare il ritmo con l’attestato che aveva in mano ). Nel centrodestra: facce terree. Il capogruppo della Lega a Palazzo Marino, Alessandro Morelli, è andato oltre. Ha abbandonato la sala in dissenso sibilando a Pisapia: «È una vergogna». Duro l’attacco del Pdl, con il suo capogruppo Carlo Masseroli: «Hanno premiato degli occupanti abusivi. Una festa è diventata una manifestazione di partito». «Messinscena inaccettabile », per il coordinatore cittadino, Giulio Gallera. Tra le accuse: la Banda è stata definita come «libera da qualunque appartenenza politica» e, invece, è vicina a un centro sociale. Ma il centrosinistra difende il premio: «È sconcertante che ci si ribelli davanti a “Bella Ciao”: Milano è città medaglia d’oro per la Resistenza e questi signori esistono grazie a tutti quelli che hanno perso la vita per la libertà», il contrattacco del Pd.
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