Dagli anni Settanta a oggi: contro la tortura il 10 dicembre a Lecco

La tortura negli anni 70. Togliere dall’oblio un pezzo di storia d’Italia la cui rimozione è palese e collettiva è doveroso. Doveroso soprattutto nel giorno del 64° anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti umani dell’Onu. Perché della verità  non bisogna avere paura. Va cercata, documentata, scritta e raccontata

IL RULLO CONFESSORE. LUNEDI’ 10 DICEMBRE ALLE 21.00 IN SALA TICOZZI VIA ONGANIA A LECCO

Togliere dall’oblio un pezzo di storia d’Italia la cui rimozione è palese e collettiva è doveroso. Doveroso soprattutto nel giorno del 64° anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti umani dell’Onu. Perché della verità  non bisogna avere paura. Va cercata, documentata, scritta e raccontata.

Quello che pensiamo succeda e succede oggi nelle carceri libiche, irachene e di Guantanamo ai danni dei detenuti torturati e seviziati è successo 30 anni fa anche in Italia, scoperto, documentato e scritto nel 1982 e poi affossato per troppe ragioni. Di omertà, di Stato, di sicurezza, di paura.

Ed è successo di nuovo: nelle terribili giornate del G8 di Genova 2001 quando centinaia di giovani hanno subito la violenza gratuita e indiscriminata delle forze di sicurezza; nelle carceri italiane dove tanti, come Stefano Cucchi, hanno subito lesioni che li hanno portati alla morte, nelle nostre città dove giovani, come Federico Aldovrandi, hanno perso la vita in seguito a un pestaggio delle “forze dell’ordine”.

In fondo quanti pensano – ancor oggi – che i detenuti torturati facendo la guerra allo Stato, costringevano lo Stato,  a far uso di tutti i mezzi conosciuti per combattere i propri nemici fino alla tortura?

Eppure tra i Diritti universali, l’Onu ha inserito il principio che nessuna situazione d’eccezione può far derogare dal divieto assoluto di ricorrere alla tortura, che è inaccettabile e inammissibile sul piano della comune percezione di civiltà giuridica, , foriera di gravi distorsioni dell’azione di giustizia, per la forza verso l’adesione a qualsiasi ipotesi dell’accusa che la sofferenza determina.

Nonostante questo da decenni in Italia non si riesce ad introdurre il reato di tortura.

Per questo vogliamo  parlare, anche a Lecco, di scomode verità, di un pezzo di storia d’Italia la cui rimozione continua ed è tutt’altro che utile per chiudere il passato in modo politicamente ed eticamente accettabile.

E questo è il semplice ma difficile mestiere di un cronista, di associazioni come la nostra e della serata che proponiamo.

Vogliamo organizzare due momenti di riflessione e proporre:

LUNEDI’ 10 DICEMBRE ALLE 21.00 IN SALA TICOZZI VIA ONGANIA A LECCO un primo incontro, dove se ne discuterà con l’aiuto di chi la verità meglio di altri l’ha cercata, documentata,  raccontata e purtroppo anche vissuta.E cioè:

 

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