Violenti scontri a Belfast tra repubblicani e lealisti

Sessantasette poliziotti feriti, auto distrutte e autobus dirottati e dati alle fiamme. È questo il bilancio della guerriglia urbana tra lealisti, repubblicani e forze dell’ordine che per due notti ha travolto il centro di Belfast.

Sessantasette poliziotti feriti, auto distrutte e autobus dirottati e dati alle fiamme. È questo il bilancio della guerriglia urbana tra lealisti, repubblicani e forze dell’ordine che per due notti ha travolto il centro di Belfast. I disordini sono nati durante una marcia di cattolici indipendentisti in una zona dove di recente era stato invece proibito ai protestanti di sfilare: alcuni lealisti hanno interrotto il corteo, dando il via alla violenza. La polizia ha sparato con cannoni ad acqua e proiettili di gomma dopo che i manifestanti di entrambe le parti hanno lanciato bottiglie molotov e pietre contro gli agenti che cercavano di separarli. Le forze dell’ordine, in uniforme antincendio con caschi e scudi, hanno passato nove ore ad affrontare la folla, ma a creare più problemi sono stati i protestanti, mascherati e incappucciati. Bus e auto sono stati dirottati e dati alle fiamme nella zona di Lower Shankill, in centro, con diverse centinaia di lealisti in strada, molti dei quali hanno attaccato gli agenti in tenuta antisommossa. La Shankill road è stata chiusa al traffico. Il conflitto tra cattolici e protestanti leali alla corona britannica dura ormai dall’inizio degli anni ’70 e, a quanto pare, continua nonostante gli accordi di pace del 2005 e 2008.

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