I «fastidiosi» dati sui tumori

Dall’Emilia a Taranto: la vita di chi lavora non conta nulla per chi comanda. ILVA Gli ambientalisti diffondono le indagini. Il ministro Clini annuncia querela

Dall’Emilia a Taranto: la vita di chi lavora non conta nulla per chi comanda. ILVA Gli ambientalisti diffondono le indagini. Il ministro Clini annuncia querela

TARANTO. È polemica sui dati del «progetto Sentieri» dell’Istituto superiore della Sanità sul sito di Taranto. Ieri il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, e il presidente di Peacelink Taranto, Alessandro Marescotti, hanno diffuso quelli inerenti al 2003 e al triennio 2006-2008, che parlano di «un aumento della mortalità generale del 10%, di decessi per tumore del 12%, con un +306% di mesoteliomi».
La diffusione di questi dati è dovuta alla polemica in corso con i ministri della salute e dell’ambiente che ne contestano l’ufficialità. «Le tre indagini complementari al progetto Sentieri saranno disponibili a ottobre: a quel punto definiremo una strategia di politica sanitaria che ha ricadute sulle strategie connesse di politiche ambientali e dello sviluppo», ha annunciato il ministro Balduzzi. Molto irritato per la diffusione di dati non sono ancora confermati in toto, visto che mancano quelli relativi agli anni 2004-’05.
«Si sta girando intorno a un problema che non c’è». In merito al dato che indica un aumento di oltre il 300% dei casi di mesotelioma, Balduzzi ha commentato: «Ma da dove è stato preso questo dato?». Il ministro ha poi precisato che le cifre per lui giuste «sono state pubblicate alla fine del 2011» e «ora c’è bisogno di completare queste indagini con 3 complementi».
Secondo Balduzzi il fulcro della questione è «capire cosa è successo negli ultimi 12 anni e se le prescrizioni imposte all’Ilva hanno avuto efficacia; di effettuare il monitoraggio biologico di un campione di allevatori per verificare se ci sia presenza di diossina nei prodotti e di monitorare la qualità dei mitili»: queste tre indagini complementari saranno disponibili a ottobre.
«E’ falso – ha replicato Bonelli – perché questi dati sono stati elaborati, stampati e comunicati alla procura della Repubblica il 30 marzo di quest’anno». Si tratta di numeri, incalzano gli ambientalisti, inseriti in un allegato all’indagine epidemiologica che ha portato al sequestro degli impianti del siderurgico che però, accusa Marescotti, «il ministro Balduzzi non ha voluto comunicare perché diceva che erano in fase di elaborazione». Nella polemica interviene il ministro dell’ambiente Corrado Clini, riferendo di aver dato mandato all’Avvocatura dello Stato di procedere nei confronti di Bonelli. Il presidente dei Verdi risponde: «Attendo con serenità la querela, perché di falso non c’è nulla».
Intanto, sul fronte lavoro, le notizie che arrivano dall’Ilva sono tutt’altro che rosee. La Semat spa e la Edil Sider, due società che operano da anni nell’indotto del siderurgico, hanno annunciato ai lavoratori che intendono procedere a «ferie forzate» e ad un «possibile ricorso alla cassa integrazione» per 490 dipendenti: 450 della Semat e 40 della Edil Simer. Lo afferma in una nota il segretario generale della Fillea-Cgil di Taranto, Luigi Lamusta, che parla di «un attacco strumentale, di puro terrorismo psicologico nei confronti dell’anello più debole della catena».
Quest’oggi, infine, la gip Patrizia Todisco potrebbe esprimersi sulla richiesta avanzata martedì dall’Ilva: che sia garantito all’azienda un minimo di capacità produttiva, ristabilendo così la facoltà d’uso degli impianti, revocata dallo stesso giudice e confermata dal tribunale del Riesame.

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