Protesta contro Priebke «Gira come un turista»

Il presidente della comunità  ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, spiega il sit in organizzato ieri mattina davanti all’abitazione romana dell’ex SS Erich Priebke: «È stato condannato per crimini contro l’umanità , l’Italia gli ha concesso i domiciliari con il permesso di recarsi in chiesa e alle visite mediche. Per questo noi non abbiamo mai protestato.

Il presidente della comunità  ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, spiega il sit in organizzato ieri mattina davanti all’abitazione romana dell’ex SS Erich Priebke: «È stato condannato per crimini contro l’umanità , l’Italia gli ha concesso i domiciliari con il permesso di recarsi in chiesa e alle visite mediche. Per questo noi non abbiamo mai protestato. L’oggetto del contendere è che Priebke esce, anche da solo, negli orari non concessi dal giudice. Un affronto che non possiamo più tollerare». I manifestanti accorsi al sit in hanno raccontato come Priebke, in base alle testimonianze dei commercianti della zona, sia stato visto passeggiare. Raccontano di averlo visto e fotografato in un pub. Non hanno paura che fugga ma non sopportano l’idea che «come dimostrato da foto pubblicate un anno fa, quest’uomo responsabile della morte di 335 persone alle Fosse Ardeatine possa incontrare i suoi amici al ristorante». Kippah in testa, hanno mostrato e poi affisso due striscioni inequivocabili (nella foto): «Priebke assassino nazista a passeggio come un turista, vergogna» e «Priebke boia nazista, non ti dimentichiamo, non ti perdoniamo. Am Israel Hai», cioè «Il popolo di Israele vive». Priebke, oggi ultranovantenne, fuggì in Argentina dopo la guerra, fu estradato in Italia nel ’94 e nel ’98 fu condannato all’ergastolo per i fatti delle Fosse Ardeatine. Emanuele Fiano, Pd, ha annunciato un’interrogazione ai ministri di Interno e Difesa per «verificare se Priebke assolva agli obblighi previsti dalla sua condanna».

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