Lo spread della droga. La madre delle battaglie

Finalmente una buona notizia. Lo spread della droga è in caduta libera. E’ uscita da poco la Relazione annuale sullo stato delle tossicodipendenze in Italia che evidenzia un ulteriore calo dei consumi di sostanze in linea con quanto rilevato negli anni scorsi. A questo punto non si può più negarlo e bisogna arrendersi all’evidenza: da quando Giovanni Serpelloni è a capo del Dipartimento delle politiche antidroga, decine di migliaia, forse milioni di consumatori hanno abbandonato il distruttivo vizio.

Finalmente una buona notizia. Lo spread della droga è in caduta libera. E’ uscita da poco la Relazione annuale sullo stato delle tossicodipendenze in Italia che evidenzia un ulteriore calo dei consumi di sostanze in linea con quanto rilevato negli anni scorsi. A questo punto non si può più negarlo e bisogna arrendersi all’evidenza: da quando Giovanni Serpelloni è a capo del Dipartimento delle politiche antidroga, decine di migliaia, forse milioni di consumatori hanno abbandonato il distruttivo vizio. Sarà l’effetto ipnotico delle sue pirotecniche slides, sarà l’impatto persuasivo della moltitudine di siti internet aperti dal suo dipartimento, sarà il «peso» culturale delle sue voluminose pubblicazioni, sta di fatto che è innegabile e documentata la riduzione dei consumi. Unico neo a guastare la festa: l’aumento del consumo di cannabis da parte degli studenti fra i 15 e i 19 anni, in pratica il target delle scuole superiori. Questi impenitenti smidollati non hanno colto il messaggio sui gravi danni al cervello prodotti da questa pericolosa sostanza nonostante il nostro iperattivo capo dipartimento lo abbia più volte evidenziato in talk show e interviste televisive e diffuso grazie ai suoi convincenti collaboratori in numerose videoconferenze con altrettanti numerosi istituti superiori sparsi in tutta Italia (effetto boomerang?). Ma tranquilli, il nostro efficiente capo dipartimento ha già trovato in anticipo il rimedio che risponde all’enfatico nome di «early detection». Il progetto, che prevede la somministrazione di test antidroga a migliaia di studenti in virtù della bontà salvifica della diagnosi precoce, è già in corso e prevede la collaborazione di numerose realtà sparse in tutta Italia, come si evince consultando l’inevitabile nuovo sito internet dedicato al progetto stesso. Presentato lo scorso anno con una pomposa conferenza stampa, seguito da un’accurata e mediatica formazione degli operatori dei centri collaborativi, rappresenta l’intuitiva e preveggente risposta al distonico problema evidenziato nella relazione annuale. Insomma, gli svogliati studenti se la vedranno con il progetto «early detection», i loro insegnanti verranno edotti e preparati dal progetto «teacher training», i loro genitori verranno convinti e persuasi dal progetto «parent training», i più virtuosi fra gli studenti potranno, se vorranno, esibirsi in passi di danza col progetto «dream on show»; i più viziosi, anche se non vorranno, potranno partecipare al progetto «drugs on street» che servirà a loro per chiarirsi definitivamente le idee. Insomma la madre di tutte le battaglie è cominciata. Non ci sarà tregua per la cannabis e i suoi derivati, non ci sarà pace per i suoi viziosi affezionati. E statene certi: la Relazione del prossimo anno evidenzierà un’ulteriore e acclamata vittoria con vistosa diminuzione del consumo di cannabis nello scellerato target considerato. E vedrete che di fronte a cotanta potenza di fuoco, ma potremmo dire, con enfasi, di fronte allo spiegamento di così tanti cannoni e all’assordante squillar di altrettante trombe, anche la seducente pianticella dalle foglie frastagliate intimorita e spaventata si convertirà a migliori consigli riducendo spontaneamente la velenosa percentuale di Thc nelle sue diaboliche inflorescenze.
(Relazione sullo stato delle tossicodipendenze su www.fuoriluogo.it)

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