Il sindacato della Cgil da Torino a Parma dialoga sempre di più con la base dei 5 Stelle su crisi, Tav, precariato
Il sindacato della Cgil da Torino a Parma dialoga sempre di più con la base dei 5 Stelle su crisi, Tav, precariato TORINO — Ci sarà anche Maurizio Pallante, leader del Movimento per la decrescita felice, alla festa della Fiom torinese. In sé, nulla di strano: insieme a Cristina Tajani, economista, assessore al Comune di Milano, il “collega” italiano di Serge Latouche si confronterà con gli operai metalmeccanici della Cgil sulle possibili vie d’uscita dalla crisi. Ma Pallante è anche un esponentedi primo piano del Movimento 5 Stelle che ha come leader Beppe Grillo, movimento con il quale la Fiom intrattiene un fitto dialogo a livello di base, da Torino a Parma, dalla val di Susa no Tav, fino a tutti quei movimenti, dalla decrescita alla non-violenza e ai comitati pacifistipiuttosto che referendari che hanno trovato in Grillo una sponda provvisoria e non necessariamente eterna.
La ragione l’aveva annunciata lo stesso Maurizio Landini, il segretario del sindacato, due mesi fa, dopo il tempestoso confronto promosso dalla Fiom con Bersani, Vendola,
Di Pietro e gli altri leader della sinistra “ufficiale”: «Non possiamo permetterci di catalogare tutti quelli che votano per Grillo come antipolitici irrecuperabili. È la politica che non è in grado di dare risposte ai problemi dei lavoratori, che non li rappresenta più, non il contrario. Se Grillo ci darà risposte più soddisfacenti sul nostro programma, che chiede diritti per i lavoratori e la fine della discriminazione nelle fabbriche, ben venga». Ma quando Landini si spiegava così, le scelte elettorali di quella sinistra ormai lontana dal mondo del lavoro secondo la Fiom apparivano più incerte di oggi. Si parlava di liste civiche promosse dai sindaci da affiancare al Pd e ai suoi alleati; si vagheggiava di promuovere iniziative prese direttamente dalla stessa Fiom. Ora le liste civiche sono nel limbo. Quanto a Landini, il segretario oppone una ferma resistenza a chi – come Giorgio Airaudo, responsabile nazionale dell’auto – vorrebbe vederlo candidato alle politiche: «Non posso lasciare il sindacato ora», fa sapere agli amici. E dunque il dialogo prosegue con quella parte del movimento 5 Stelle che arriva da una sinistra che l’ha delusa. Manca ancora il contenitore: non una lista Grillo-Fiom, alla quale i primi a sottrarsi sarebbero lo stesso comico e il sindacalista, né candidature sparse nelle liste del partito di Vendola, che a sua volta sta deludendo profondamente la Fiom. E se si trattasse invece di un soggetto nuovo, capace di raccogliere lo scontento di precari, giovani, cassintegrati e apolidi? Le prove sono in corso, e una andrà in scena a Torino il 10 settembre.
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