«Pignorare Equitalia»

Sfila Napoli «Pignorare Equitalia»

Ad aprire il corteo per «pignorare Equitalia» ci sono i No tav in bianco e rosso con lo striscione: «Rivoltiamo il paese ripartiamo dal Sud. Stop Monti e Fornero». Sotto un sole cocente nella piazza della stazione centrale di Napoli ci si chiede ma cosa ci fate qui? «Siamo qui perché l’Italia è una ed era giusto esserci», risponde convinto il gruppo della Val Susa.

Sfila Napoli «Pignorare Equitalia»

Ad aprire il corteo per «pignorare Equitalia» ci sono i No tav in bianco e rosso con lo striscione: «Rivoltiamo il paese ripartiamo dal Sud. Stop Monti e Fornero». Sotto un sole cocente nella piazza della stazione centrale di Napoli ci si chiede ma cosa ci fate qui? «Siamo qui perché l’Italia è una ed era giusto esserci», risponde convinto il gruppo della Val Susa. E infatti centinaia di persone – secondo gli organizzatori 2mila – hanno risposto all’appello per manifestare contro i governi europei e la speculazione finanziaria, la riforma della Fornero che azzera l’articolo 18 e per chiedere una sanatoria dei debiti per i ceti popolari. Sono gli stessi che lo scorso 11 maggio dopo aver accerchiato un’agenzia delle entrate sono stati caricati violentemente, e in 7 poi sono anche stati denunciati. Tante le bandiere dell’Usb, i sindacati di base, seguono quelle dei Carc che sventolano anche uno striscione con il torneo di calcio antifascista a Quarto, mentre i migranti portano a braccio un cartellone con su scritto a penna «Basta le tasse dai stranieri». Immancabili i disoccupati organizzati del progetto Bros che ancora devono essere inseriti nella raccolta differenziata, come era stato sottoscritto in un’intesa all’epoca di Bassolino. E ancora ci sono quelli del Sll, il partito comunista dei lavoratori, i precari e le precarie contro l’Eurogruppo, gli attivisti di Insurgencia che giovedì notte si sono ritrovati incendiato il centro sociale e non hanno dubbi nel denunciare che «si è trattato di un’aggressione fascista».
A metà percorso prima di arrivare a piazza del Plebiscito alcuni bancomat vengono presi di mira, un’agenzia Unicredit lungo corso Umberto e più avanti un istituto del gruppo San Paolo. Nessun danneggiamento, solo scritte con lo spray e manifesti per far conoscere i motivi della protesta. «Abbiamo sanzionato le banche perché sono degli usurai», dicono dalla folla che sfila mentre dal sound system ci si passa la parola per attaccare il governo Monti-Napolitano responsabile di aver aggravato l’emergenza economica.
Una piccola apecar è completamente tappezzata di cartelli contro la crisi da cui il messaggio che arriva alla politica è chiaro: «Pagatevela voi». Con questo spirito si arriva a piazza Trieste e Trento alle spalle della prefettura dove la manifestazione si scioglie senza incidenti, ma con la promessa che l’assedio a Equitalia continua.

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