Condannato a due mesi per resistenza a pubblico ufficiale. Il 23enne romano è stato identificato dalla Digos di Roma e fermato. Nella sua casa trovati altri materiali inneggianti al Duce. In manette anche un amico videoripreso a lanciare oggetti contro il maxischermo e il pubblico. Altri due denunciati. Mentre scoppia la polemica tra il Pd e la portavoce del sindaco

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Bandiera con svastica al Circo Massimo arrestato e poi liberato giovane neofascista

Bandiera con svastica al Circo Massimo arrestato e poi liberato giovane neofascista

Bandiera con svastica al Circo Massimo arrestato e poi liberato giovane neofascista

Condannato a due mesi per resistenza a pubblico ufficiale. Il 23enne romano è stato identificato dalla Digos di Roma e fermato. Nella sua casa trovati altri materiali inneggianti al Duce. In manette anche un amico videoripreso a lanciare oggetti contro il maxischermo e il pubblico. Altri due denunciati. Mentre scoppia la polemica tra il Pd e la portavoce del sindaco

Bandiera con svastica al Circo Massimo arrestato e poi liberato giovane neofascista

Condannato a due mesi per resistenza a pubblico ufficiale. Il 23enne romano è stato identificato dalla Digos di Roma e fermato. Nella sua casa trovati altri materiali inneggianti al Duce. In manette anche un amico videoripreso a lanciare oggetti contro il maxischermo e il pubblico. Altri due denunciati. Mentre scoppia la polemica tra il Pd e la portavoce del sindaco

Condannato e subito rimesso in libertà Enrico Zaccardi, 23 anni, il giovane che ieri ha sventolato una bandiera con la svastica al Circo Massimo, durante la finale degli Europei. Il ragazzo è stato condannato per direttissima a 2 mesi e venti giorni per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Nei confronti di Zaccardi resta la denuncia, come ha reso noto la Questura, per ”apologia di reato”. La rimessione in libertà, secondo quanto afferma il difensore del giovane, l’avvocato Lorenzo Cantucci, è legata ”al suo stato di incesuratezza e l’assenza di carichi pendenti ma presenteremo appello”. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico Simona Calegari, della VII sezione penale del tribunale di Roma.

Era stato identificato dagli uomini della Digos della Questura di Roma durante la finale degli europei di calcio Euro 2012 al Circo Massimo mentre sventolava la bandiera con la svastica. Era così scattato il fermo nella notte per resistenza, e denunciato per apologia di reato. Enrico Zaccardi, questo il nome, 23 anni, già noto alla Digos, è stato videoripreso dalla polizia scientifica mentre inneggiava al duce sventolando la bandiera con i simboli nazisti. Gli agenti hanno poi perquisito la sua abitazione, trovando e sequestrando un manganello raffigurante il volto di Mussolini, una bandiera con una croce celtica, una bandiera con una svastica, indumenti raffiguranti frasi che inneggiano agli skinheads e infine una spada modello Katana.

ECCO IL GIOVANE NEOFASCISTA

Arrestato, sempre per resistenza, anche un altro romano, Ivan Simoncioni 19 anni, che era in compagnia di Zaccardi, e che è stato videoripreso mentre lanciava oggetti pericolosi verso il maxischermo e il pubblico. Identificati infine le altre due persone che facevano parte dello stesso gruppo di amici, tra cui una donna, che sono stati denunciati in stato di libertà perché trovati in possesso di materiale pirotecnico. I due, bloccati verso la fine del match, devono rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e sono stati denunciati per aver violato la normativa relativa al divieto di accesso alle manifestazioni sportive e la legge Mancino, già violata in passato da Zaccardi: con un gruppo di Skinheads aveva sfilato in via del Corso indossando indumenti con sopra svastiche e scritte riconducibili all’ideologia di estrema destra. In tutto nel corso dei controlli al Circo Massimo sono state identificate 17 persone e sono state denunciate due persone.

La polemica. Sul caso interviene Marco Miccoli, segretario del Pd Roma: “Da ieri sera aspettiamo una parola di condanna dal sindaco di Roma sulle vergognose bandiere naziste e inneggianti al Duce che hanno sventolato al Circo massimo, in presenza dello stesso Alemanno. Purtroppo, però, almeno per il momento il loquace Alemanno ha parlato di tutto ma non ha ancora preso le distanze da questa ennesima vergogna fascista che ha macchiato la nostra città. Ma Alemanno si è reso conto di quello che stava succedendo? E perché non ha detto nulla? La verità è che con un sindaco del genere i fascisti in città pensano di fare tutto quello che vogliono, anche andare al Circo massimo con i vessilli di Hitler e di Benito Mussolini”.

Replica Ester Mieli, portavoce del primo cittadino di Roma Gianni Alemanno: ”La richiesta da parte dell’onorevole Miccoli di una scontata condanna alle bandiere esposte ieri sera al Circo Massimo è offensiva nei confronti del sindaco. La risposta è nei fatti. Forse all’attento Miccoli sono sfuggiti i due arresti nei confronti dei responsabili. Questa è un’amministrazione che parla con i fatti e non con le chiacchiere. Miccoli dovrebbe ricordarsi i disastri che la precedente amministrazione ha lasciato alla città. Forse anche allora preferivano chiacchierare invece che fare”.

Il botta e risposta tra l’opposizione e la portavoce del sindaco non si placa. Anche il consigliere comunale del Pd Dario Nanni va all’attacco: “Il sindaco ha preferito tacere piuttosto che condannare apertamente questi gesti. Purtroppo in questi anni il sindaco non si è certo distinto per prese di posizioni chiare, nette e di condanna nei confronti di vicende come questa. L’atteggiamento tenuto dal primo cittadino è in linea e coerente con i rapporti che continua a mantenere con una certa destra e che maldestramente cerca di riequilibrare con ‘alcune assunzioni’ e con ‘alcuni rapporti’ con la Comunità ebraica. Invito pertanto Alemanno – conclude Nanni – a rinnegare pubblicamente quello che è stato il fascismo e la shoah e a condannare apertamente episodi come quello accaduto ieri”. Anche in questo caso la risposta di Ester Mieli non si fa attendere: “Si è varcato il limite del buongusto. Per fare polemica contro il sindaco, si arriva a discriminare una giornalista professionista per la sua appartenenza alla comunità ebraica. Con il suo attacco personale basato su allusioni alla mia fede religiosa il consigliere del Pd, Dario Nanni, ha davvero toccato il fondo. Qualcuno del suo partito lo fermi – prosegue Mieli – Il dibattito sano e costruttivo, anche acceso, è il sale della politica, ma le offese personali, sterili e gratuite sono una caduta di stile inaccettabile. Dopo questa uscita infelice del suo collega, il consigliere Masini dovrebbe domandarsi come mai dopo essere stata ‘entusiasta’ alle primarie del Pd adesso, come molte altre persone, ho scelto di lavorare per un’amministrazione di segno opposto”.

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