Per il governo, niente soldi alle Associazioni partigiane, ma ai militari sì
Per il governo, niente soldi alle Associazioni partigiane, ma ai militari sì
Luciano Guerzoni ha 77 anni e dice che, da quando si ricorda lui, mai s’era vista una cosa del genere. Mai, dal Dopoguerra in qua, era successo che il governo volesse aumentare gli aiuti alle associazioni d’arma eliminando in blocco il finanziamento alle associazioni combattentistiche e partigiane che ancora esistono in Italia. Gente che si trova la sera a discutere su come parlare ai ragazzi di oggi mostrando il bollino di Perseguitati politici nei campi nazisti, Perseguitati antifascisti, Vittime civili della guerra.
Roba vecchia, senza dubbio: non sarà inutile continuare a finanziarla in tempi di crisi? “Nossignore, la memoria non ha prezzo ed è inaccettabile mettere da parte la storia del nostro Paese” s’accende con accento modenese Guerzoni, antico militante Pci, governatore dell’Emilia Romagna negli anni ’80 e poi senatore nel Partito della Sinistra, oggi vicepresidente dell’Anpi. Uno che da anni lotta sul fronte dei finanziamenti: nel 2010 gli toccò vedersi contestato anche il numero degli iscritti, 44 mila diceva l’esecutivo Berlusconi (offrendo perciò 73mila euro anziché i 165mila del 2009). “Per fortuna siamo tanti di più e con tanti giovani – spiega Guerzoni -. Solo noi abbiamo più di 100mila iscritti e mobilitiamo un milione di persone tra parenti, amici, compagni. Mica possono chiuderci in un cassetto, vogliamo continuare ad andare nelle scuole, nelle piazze, in giro dappertutto a dire che la libertà e il diritto valgono più di ogni altra cosa. Euro o non euro”.
IN CONCRETO, secondo l’Anpi, sta accadendo che il disegno dell’ex ministro alla Difesa, Ignazio La Russa, ha azzerato per l’anno 2012 i contributi a partigiani ed ex combattenti concentrando tutte le risorse sulle associazioni di Carabinieri, Esercito e militari di vari corpi. “Notate bene: associazioni esistenti o da far nascere – riparte Guerzoni -, perché in base alla Legge Fontana perfino quelli che hanno solo frequentato un corso per diventare aviatori, senza riuscirci, possono costituire un gruppo e ricevere i finanziamenti. Per ora il conto è semplice: 200mila euro a loro, zero a noi. Un tracollo anche rispetto al 2011, quando avevamo 750mila euro da dividere tra tutti. Tre anni fa erano un milione e mezzo, capisce che andando avanti così non c’è da stare tranquilli: i problemi dell’Italia sono tanti, lo sappiamo, però è giusto ascoltare anche noi e dividere quel che c’è in modo equo”.
L’eredità di La Russa è passata dritta al ministro Giampaolo Di Paola, e soprattutto al Sottosegretario Gianluigi Magri cui diversi esponenti politici hanno sottolineato la necessità di un intervento rapido e decisivo (dalla senatrice Pd Roberta Pinotti all’onorevole Silvana Mura dell’Idv). “Embè, mica molliamo – allarga le vocali Guerzoni -. Speriamo che per luglio il Sottosegretario possa confermarci quel che ha promesso: i fondi necessari alla sopravvivenza, niente di più. Al resto pensiamo noi, per le generazioni future: chè i governi passano ma i valori bisogna preservarli. Dico bene? ”.
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