Sfigurato a calci e pugni, arrestati due poliziotti

Milano, dopo il pestaggio lo hanno denunciato per resistenza: smascherati dalle telecamere   

Milano, dopo il pestaggio lo hanno denunciato per resistenza: smascherati dalle telecamere   

MILANO — Il primo colpo è un pugno in faccia. Le gambe di Vittorino M., 63 anni, si piegano all’istante. Lui cade a terra. Steso. Passano pochi istanti, e una seconda persona si avvicina e gli tira un calcio in piena faccia. A questo punto — ore 3, centralissima zona Navigli di Milano, c’è ancora gente in giro — viene preso per le gambe e trascinato su un lato della strada per permettere a un’auto di passare.
Poche immagini. Nitide, però, e significative. Decisive per inchiodare Federico Spallino e Davide Salvatore Sunseri, entrambi siciliani e 24enni, fino a ieri mattina due irreprensibili agenti delle volanti della questura. Ora in carcere, accusati di aver massacrato un pensionato e averlo denunciato falsamente per resistenza a pubblico ufficiale: nella relazione, avevano scritto di essere stati aggrediti e avevano attribuito le ferite a una caduta. L’avrebbero passata liscia se il pm di turno alla procura di Milano, Tiziana Siciliano, la mattina del 21 maggio scorso non si fosse insospettita per il referto medico del signor Vittorino. Parlava di una violenza inaudita: «Fracasso facciale», fratture in tutte le parti del viso, un urgente intervento chirurgico per inserire dei chiodi nella mandibola.
Tutto poco compatibile con un signore vicino alla terza età, un po’ alticcio, che si è messo a fare il matto per la strada. A inchiodare i due poliziotti, ci hanno poi pensato le telecamere fisse della polizia locale in viale Gorizia, a due passi dal Naviglio grande. Il signor Vittorino è stato sentito solo il 7 giugno scorso su un letto del San Carlo, reduce da diversi interventi chirurgici (oltre 40 i giorni di prognosi). Quella notte era insieme alla compagna. «Incrociamo due ragazzi sui 25-30 anni — ricorda a verbale — tenevano dei fiori in mano che agitavano continuamente di fronte davanti alle ragazze che passavano». La stessa offerta viene fatta anche alla sua compagna, il signor Vittorino si indispettisce. «Vedendo il loro atteggiamento esuberante ed essendo un po’ nervoso, con fare di sfida mi toglievo il giubbotto e la camicia, gettandoli a terra, e andavo verso di loro attraversando la strada». I due agenti, in borghese e fuori servizio, lo affrontano: «Uno dei due mi colpisce all’occhio destro con un forte pugno che mi fa cadere bruscamente a terra. Ricordo quindi di essere stato colpito al volto almeno da due calci e da alcuni pugni che mi facevano perdere i sensi». Il resto lo raccontano le immagini: nessun passante muove un dito.
«La svolta alle indagini», rimarca il gip Alessandra Clemente nel suo provvedimento, «è arrivata solo grazie a uno scrupolo derivante dall’esperienza del pm». Per il giudice, «l’ampio materiale a disposizione porta a ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza». Amareggiato ma sereno il questore di Milano, Alessandro Marangoni: «Un agente che sbaglia deve essere punito doppiamente. La nostra forza è non nascondere nulla e andare fino in fondo». I due indagati sono stati immediatamente sospesi dal servizio

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