RAFA RIVAS AFP/getty

Una sentenza normale diventa notizia. L'Audiencia nacional spagnola ieri ha assolto i membri delle liste elettorali D3M e Askatasuna, che erano accusate di essere parte di un disegno di Eta. La pubblica accusa chiedeva per ciascun imputato sei anni di carcere. Le due liste elettorali della sinistra basca erano state lesse fuorilegge nel 2009. La sentenza riconosce il principio che presentare liste politiche di quel colore non vuol dire necessariamente far parte di Eta, né promuovere i disegni dell'organizzazione armata o promuovere azioni violente.

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Paesi baschi. Un segnale, dall’Audiencia nacional

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Una sentenza normale diventa notizia. L’Audiencia nacional spagnola ieri ha assolto i membri delle liste elettorali D3M e Askatasuna, che erano accusate di essere parte di un disegno di Eta. La pubblica accusa chiedeva per ciascun imputato sei anni di carcere. Le due liste elettorali della sinistra basca erano state lesse fuorilegge nel 2009. La sentenza riconosce il principio che presentare liste politiche di quel colore non vuol dire necessariamente far parte di Eta, né promuovere i disegni dell’organizzazione armata o promuovere azioni violente.

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Una sentenza normale diventa notizia. L’Audiencia nacional spagnola ieri ha assolto i membri delle liste elettorali D3M e Askatasuna, che erano accusate di essere parte di un disegno di Eta. La pubblica accusa chiedeva per ciascun imputato sei anni di carcere. Le due liste elettorali della sinistra basca erano state lesse fuorilegge nel 2009. La sentenza riconosce il principio che presentare liste politiche di quel colore non vuol dire necessariamente far parte di Eta, né promuovere i disegni dell’organizzazione armata o promuovere azioni violente.

“Costruire un partito o un movimento politico, lavorare come candidato durante la campagna elettorale, organizzare conferenze stampa non sono condotte inequivoche di integrazione o collaborazione con una organizzazione terrorista”.

Gli assolti: Amparo Lasheras, Arantza Urkaregi, Eli Zubiaga, Iker Rodrigo, Imanol Nieto, Agurtzane Solabarrieta, Hodei Egaña, Unai Berrostegieta, Zuriñe Zorrotua, José Antonio Munduate y Xabier Isasa. Fernando Antia e Aitor Liguerzana, si sono visti ritirare le accuse.

La criminalizzazione dei movimenti indipendentisti risale alla fine degli anni ’90, grazie a un teorema politico e giudiziario che ha visto il suo massimo esponente nel giudice spagnolo Baltasar Garzón. Il teorema che diede vita a una serie numerosa di detenzioni e di illegalizzazioni risiede nel cosiddetto Sumario 19/98 al quale venne aggiunto un segno ‘+’ per indicare tutti i procedimenti collegati.

La sentenza dettata ieri dall’Audiencia nacional pare segnare un percorso diverso, mentre ancora si attende il pronunciamento del Tribunale costituzionale sul partito Sortu, messo fuori legge su richiesta del governo, perché considerato erede di Batasuna, nonostante lo statuto della nuova formazione abbia eseguito strettamente le indicazioni della Ley de partidos politicos, licenziata da popolari e socialisti nel 2003 per mettere fuori legge Batasuna.

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