Presidenzialismo travestito

Mai come ieri la vita della Repubblica è stata scandita da momenti solenni. E al centro di tutto, ancora lui, Silvio Berlusconi. Primo momento solenne: sul banco dei testimoni, a Milano, Marysthell Polanco comunica al mondo che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, amava vederla ancheggiare vestita da Barack Obama. Divertente. Ma ancor più che amava vederla ballare vestita da Ilda Boccassini. Molto divertente. Lo diceva alla Boccassini, peraltro, forse nell’impossibilità  di dirlo a Obama.

Mai come ieri la vita della Repubblica è stata scandita da momenti solenni. E al centro di tutto, ancora lui, Silvio Berlusconi. Primo momento solenne: sul banco dei testimoni, a Milano, Marysthell Polanco comunica al mondo che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, amava vederla ancheggiare vestita da Barack Obama. Divertente. Ma ancor più che amava vederla ballare vestita da Ilda Boccassini. Molto divertente. Lo diceva alla Boccassini, peraltro, forse nell’impossibilità  di dirlo a Obama. E si permetteva anche qualche notazione critica: «Berlusconi rideva di più quando facevo la Boccassini». Chissà il disappunto di Obama. Secondo momento solenne: nella splendida cornice del Senato della Repubblica, lo stesso Silvio Berlusconi, il famoso ventriloquo, muoveva a ritmo il suo pupazzo Angelino Alfano, per fargli raccontare l’epocale svolta che la politica italiana aspetta da sempre: una riforma presidenziale alla francese con elezione diretta del Presidente della Repubblica, che, nel caso, potrebbe essere proprio Silvio Berlusconi travestito da Silvio Berlusconi. Ma solo «per senso di responsabilità», ovviamente, cioè per il nostro bene. Un’ipotesi così remota e incredibile che il pupazzo chiama già il suo ventriloquo «presidente della Repubblica», con gaffe molto divertente. Certo, se Alfano l’avesse detto vestito da Boccassini sarebbe stato più divertente. Intanto – altro momento solenne – al tribunale di Milano, il mitico ragionier Spinelli spiegava di aver portato in due anni ad Arcore, per le piccole spese di Silvio Berlusconi, circa 20 milioni in contanti, che finivano in «beneficenza», cioè a pagare ragazze seminude truccate da Ilda Boccassini. Dicendo anche questo a Ilda Boccassini, però vestita di tutto punto che non rideva per niente.

Nel frattempo, nell’altro momento solenne della giornata, alcuni grandi intellettuali di destra esprimevano apprezzamento per le riforme annunciate. «Stiamo parlando di cose alte», diceva Gasparri travestito da Gasparri. Molto male, perché si sa che a Silvio piacciono basse e senza trucco. E la Santanché chiosava deliziata: «Il Pdl è tornato al centro dell’agenda politica». Certo, l’avesse detto vestita da Obama sarebbe stato più divertente. Per ore i notisti politici hanno discusso a quale dei due momenti solenni dare più risalto, se a Marysthell Polanco vestita da giudice, a Berlusconi vestito da Presidente della Repubblica o a Gasparri vestito da Ronaldinho. Poi hanno deciso: non importa, tanto Obama, quello vero, leggerà tutto lo stesso vestito come vuole lui. E quando incontrerà il prossimo Presidente della Repubblica italiana, si farà qualche risata anche lui. Unica nota stonata, la faccia di Berlusconi mentre guardava Alfano, un mix di depressione e scoramento: possibile che in tanti anni di alta politica non sappia ancora usare come si deve il palo della lap dance? La Minetti! Quella sì che aveva il quid!

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