PARMA Scottato da Grillo, Pizzarotti procede ma con cautela

Più con curiosità  che con sospetto, Parma aspetta di conoscere quale sarà  la squadra di governo a 5 Stelle per la città . Dopo che il nodo locale del Movimento 5 Stelle ha ribadito che il costruendo inceneritore di Uguzzolo sarà  riconvertito in un impianto di riciclo e recupero, Federico Pizzarotti ha preso tempo per la scelta dei nuovi assessori.
Del resto al passaggio di consegne con il commissario straordinario Ciclosi è subito seguito l’impegno dalle riunioni tecniche per valutare gli effetti (fortunatamente irrilevanti) del terremoto. Solo ieri il neo sindaco ha incontrato il numero uno dell’Unione industriali, Giovanni Borri, e a seguire i vertici della Camera di commercio e della Guardia di finanza. Una prima presa di contatto con quelli che saranno interlocutori abituali del primo cittadino. E non è detto che, specialmente da parte degli industriali, ci saranno subito pregiudiziali nei confronti della nuova amministrazione. Troppo forte è stato l’impatto popolare della vittoria di Pizzarotti e del M5S, in una città che con il voto ha chiesto a gran voce un radicale cambiamento dell’azione amministrativa. Una richiesta di pulizia confermata dal clamore che sta accompagnando un’inchiesta della magistratura sulla Parma by night, con sette locali chiusi e arresti di avvocati, poliziotti e anche un vigile urbano. Quasi un epitaffio sulla “città da bere” tanto cara alla precedente amministrazione Vignali. Ormai passata alla storia, anche per colpe più antiche, come quella del “buco” di almeno 600 milioni nelle casse comunali.
Nel mentre, alle esternazioni di Beppe Grillo sta facendo da contraltare l’estrema cautela di Pizzarotti in tema di squadra di governo. Si tratta di un probabile effetto diretto della scottatura sul “caso Tavolazzi”, possibile direttore generale in palazzo del Municipio prima di un ribadito anatema grillesco sull’ex dg del comune di Ferrara, presunto colpevole di eccessiva indipendenza dal M5S. L’intera vicenda è stata ufficialmente risolta con la puntualizzazione che i requisiti per la carica sono quelli di una laurea in giurisprudenza o in economia, mentre l’eretico Tavolazzi è ingegnere.
Intanto Pizzarotti glissa: nelle sue ultime dichiarazioni pubbliche in tema di assessori ha ripetuto: «Solo il vicesindaco sarà uno del nostro movimento. Gli assessori li sceglieremo sulla base dei curricula che ci stanno arrivando. Sono già trecento. E altri sono in arrivo». Naturalmente inviando le proposte a movimento5stelleparma@gmail.com, con la specifica delle competenze sui sette ambiti di azioni individuati: Bilancio, partecipate e trasparenza con delega alla partecipazione; Ambiente e mobilità; Urbanistica ed energia; Salute e sport; Cultura, scuola e sociale; Attività produttive e piccole opere; Sicurezza e reti sociali.
La prudenza del sindaco è arrivata a non dare per scontata la scelta dei suoi consiglieri, di cui erano già stati fatti i nomi: l’economista Loretta Napoleoni, il teorico della “decrescita felice” Maurizio Pallante, l’analista finanziario “solidale” Pierluigi Paoletti, e l’ex presidente di Banca Etica Fabio Salviato. Ma certo nel loro programma Pizzarotti & c. puntano ad esempio nell’ambiziosissimo obiettivo di cancellare le molteplici colate di cemento previste – e deliberate – dalle precedenti amministrazioni comunali. Perché sul punto il neo sindaco, nonostante la diplomazia odierna, nel presentarsi ai concittadini era stato esplicito: «Ho sempre voluto cambiare il mondo, finalmente ho capito da dove iniziare. Proprio da qui, tutti insieme, per combattere il consumo del territorio e lo sfruttamento delle risorse naturali»