PEDRO ARMESTRE/AFP/Getty Images

La notizia arriva nel primo pomeriggio di ieri: un'operazione della polizia francese, insieme a quella spagnola, ha arrestato due cittadini baschi a Cauna, località  delle Landas, nello Stato francese. La motivazione è sempre la stessa: presunti membri dell'organizzazione armata Eta (Euskadi ta Askatasuna). Si viene a conoscenza dei nomi sempre nel pomeriggio di ieri: i due sarebbero identificati come Oroitz Gurrutxaga e Xabier Aranburu. I due, secondo l'agenzia spagnola Efe, sarebbero stati trovati armati al momento della cattura. I giornali dello Stato spagnolo cercano immediatamente di scovare negli archivi nel tentativo di ricostruire il loro passato.

">

Paesi baschi: arrestati due presunti militanti di Eta. Il processo di pace è fermo, la polizia no

PEDRO ARMESTRE/AFP/Getty Images

La notizia arriva nel primo pomeriggio di ieri: un’operazione della polizia francese, insieme a quella spagnola, ha arrestato due cittadini baschi a Cauna, località  delle Landas, nello Stato francese. La motivazione è sempre la stessa: presunti membri dell’organizzazione armata Eta (Euskadi ta Askatasuna). Si viene a conoscenza dei nomi sempre nel pomeriggio di ieri: i due sarebbero identificati come Oroitz Gurrutxaga e Xabier Aranburu. I due, secondo l’agenzia spagnola Efe, sarebbero stati trovati armati al momento della cattura. I giornali dello Stato spagnolo cercano immediatamente di scovare negli archivi nel tentativo di ricostruire il loro passato.

PEDRO ARMESTRE/AFP/Getty Images

La notizia arriva nel primo pomeriggio di ieri: un’operazione della polizia francese, insieme a quella spagnola, ha arrestato due cittadini baschi a Cauna, località  delle Landas, nello Stato francese. La motivazione è sempre la stessa: presunti membri dell’organizzazione armata Eta (Euskadi ta Askatasuna). Si viene a conoscenza dei nomi sempre nel pomeriggio di ieri: i due sarebbero identificati come Oroitz Gurrutxaga e Xabier Aranburu. I due, secondo l’agenzia spagnola Efe, sarebbero stati trovati armati al momento della cattura. I giornali dello Stato spagnolo cercano immediatamente di scovare negli archivi nel tentativo di ricostruire il loro passato.

Gli arresti arrivano in un contesto in cui Eta ha già deposto le armi e a due settimane dopo che la stessa organizzazione armata, in un comunicato, aveva offerto la sua “disposizione e volontà” ad iniziare un dialogo diretto con il governo spagnolo e francese. In un momento in cui i rappresentanti del Gruppo internazionale di contatto (Gic) fanno visita nei Paesi Baschi per cercare di fornire nuovi impulsi al processo di pace, e due giorni dopo che il Collettivo dei prigionieri politici baschi (Eppk) si era reso disponibile a muovere “nuovi passi” che saranno annunciati in un atto a Guernica il prossimo 2 giugno.

Quella che doveva essere una settimana di “nuovi passi di pace” rischia per l’ennesima volta di non trovare disposta la parte rappresentata dei due Stati, ma questa volta non con le solite dichiarazioni del ministro degli Interni spagnolo Jorge Fernandez Diaz ma con il ritorno ad un’operazione poliziesca: quelli di ieri appunto. Da quando si è avviato il nuovo processo di pace, e con l’annuncio della deposizione delle armi da parte dell’organizzazione armata Eta, le operazioni repressive della polizia nei Paesi Baschi hanno colpito ancora la sinistra indipendentista. I casi più recenti e più rilevanti sono lo sgombero di Kukutza a Bilbao, gli scontri avvenuti durante lo sciopero generale del 29 marzo scorso (dove un giovane è rimasto gravemente ferito), l’assassinio (rimasto impunito e insabbiato) da parte della polizia di Inigo Cabacas.

Gli ultimi due arresti avvengono in nuovo contesto per lo Stato francese: l’insediamento di Hollande (e quindi il cambio degli interlocutori per il processo di pace) a cui la sinistra indipendentista basca ha fatto più volte appello (senza illudersi troppo), le prossime elezioni nello Stato francese, votazioni che coinvolgeranno anche i Paesi Baschi nei quali è in forte aumento l’elettorato della sinistra indipendentista.
Oroitz Gurrutxaga e Xabier Aranburu sono originari della provincia di Guipuzcoa e già erano conosciuti dalle forze di polizia dello Stato spagnolo: il primo detenuto per aver preso parte a quella che veniva chiamata la kale borroka, il secondo per esser uno degli esponenti di Segi, movimento giovanile che venne messo al bando secondo il teorema repressivo “tutto è Eta”. Trovati nello Stato francese, i due almeno non dovranno soffrire la prima tortura fisica cui vengono sottoposti, come da manuale, nello Stato spagnolo gli arrestati per attività legate al mondo dell’indipendentismo, anche se Amnesty International ne denuncia solo a mezza bocca e anche se il ministro degli Interni spagnolo sostiene che la “Spagna è uno stato democratico, sovrano” e che non “necessita di alcun gruppo di contatto” che faccia da mediatore.

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password