La «ragazza di Bube» se n’è andata

Se n’è andata ieri mattina all’ospedale fiorentino di Ponte a Niccheri, Nada Giorgi, da più di cinquant’anni per generazioni di lettori «la ragazza di Bube ». A lei, infatti, alla sua storia, si era ispirato Carlo Cassola per quello che sarebbe stato il suo romanzo più celebre, uscito nel 1960, premiato con lo Strega e portato nel ’63 sullo schermo da Luigi Comencini.

Se n’è andata ieri mattina all’ospedale fiorentino di Ponte a Niccheri, Nada Giorgi, da più di cinquant’anni per generazioni di lettori «la ragazza di Bube ». A lei, infatti, alla sua storia, si era ispirato Carlo Cassola per quello che sarebbe stato il suo romanzo più celebre, uscito nel 1960, premiato con lo Strega e portato nel ’63 sullo schermo da Luigi Comencini. Con questa involontaria notorietà Nada Giorgi, che aveva 85 anni e da alcuni giorni era stata ricoverata a Ponte a Niccheri, non aveva mai fatto i conti. Non si riconosceva nel personaggio di Mara e soprattutto nelle torsioni che lo scrittore aveva imposto alla sua figura e alla vicenda che l’aveva avuta protagonista insieme al marito Renato Ciandri («Bube» nel romanzo; «Baffo» nella realtà). Tanto da avere proposto la sua verità in un libro, Nada. La ragazza di Bube , firmato da Massimo Biagioni e edito nel 2006 da Polistampa. Originaria di Pontassieve, la giovane, splendida Nada (la foto in copertina del libro di Biagioni mostra che nulla aveva da invidiare in bellezza alla Mara-Claudia Cardinale del film di Comencini) si innamora del partigiano Renato Ciandri, ma lo sposerà solo anni dopo, quando l’uomo, condannato per un duplice omicidio avvenuto a guerra appena finita, uscirà dal carcere. È contro questa accusa, data per vera da Cassola, che la donna ha sempre lottato, professando l’innocenza del marito e arrivando a dire che quel romanzo, che pure l’aveva resa famosa, le era piaciuto così poco, che non aveva neppure finito di leggerlo.

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