Goccia dopo goccia, fuori altri due No Tav

Arrestati sei mesi fa per gli scontri del luglio scorso. In quattro restano ancora in carcere

TORINO. Giorgio Rossetto e Luca Cientanni escono dal carcere: il Tribunale del riesame di Torino ha concesso ai due No Tav gli arresti domiciliari. Entrambi militanti del centro sociale Askatasuna, erano stati arrestati il 26 novembre nell’ambito dell’inchiesta sugli scontri del 3 luglio. Rossetto trasferito «per punizione» nel carcere di Saluzzo era stato poi collocato, seppur in attesa di giudizio, in una sezione di isolamento (condizione denunciata dalla campagna «No Isol»). Cientanni era detenuto a Ivrea.

Arrestati sei mesi fa per gli scontri del luglio scorso. In quattro restano ancora in carcere

TORINO. Giorgio Rossetto e Luca Cientanni escono dal carcere: il Tribunale del riesame di Torino ha concesso ai due No Tav gli arresti domiciliari. Entrambi militanti del centro sociale Askatasuna, erano stati arrestati il 26 novembre nell’ambito dell’inchiesta sugli scontri del 3 luglio. Rossetto trasferito «per punizione» nel carcere di Saluzzo era stato poi collocato, seppur in attesa di giudizio, in una sezione di isolamento (condizione denunciata dalla campagna «No Isol»). Cientanni era detenuto a Ivrea.
Le decisioni di ieri sono state prese dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato con rinvio per un nuovo esame l’ordinanza con la quale, in un primo momento, il Tribunale del riesame aveva respinto l’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati del legal team No Tav. Per altri quattro attivisti, uno ai domiciliari e tre sottoposti all’obbligo di dimora, la misura è stata tramutata nel divieto di dimora in Val di Susa. Infine, è stata revocato l’obbligo di firma per Guido Fissore, consigliere comunale di Villar Focchiardo.
Il movimento, su siti e social network, festeggia e si prepara a dare il bentornato a Luca Cientanni e Giorgio Rossetto. «Ora però pretendiamo – scrive notav.info – la liberazione di tutti i detenuti ancora dietro le sbarre, Maurizio e Marcelo a Milano, Alessio a Torino e Juan a Trento. Anche la concessione (almeno) del permesso di recarsi al lavoro per Antonio Ginetti di Pistoia da oltre una settimana in sciopero della fame». Ezio Locatelli, segretario torinese del Prc, denuncia: «Trovo indicibile la decisione del gip di Torino di rigettare per l’ennesima volta la revoca dell’obbligo di dimora a Torino (in vigore dal 29 gennaio) a cui è sottoposto Andrea Vitali, responsabile organizzativo provinciale Prc. Basta vessazioni, gli sia ridata la libertà di circolare».

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