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 L'organizzazione armata basca Eta, che ha cessato tutte le attività  dal 20 ottobre del 2011, ha inviato alla France Presse un comunicato diretto alle istituzioni europee. L'organizzazione ha annunciato di aver composto una delegazione per aprire un prossimo negoziato con gli stati di Francia e Spagna. Nel testo Eta invita nuovamente Parigi e Madrid a intraprendere la strada tracciata dalla conferenza internazionale di Aiete, che prevedeva cinque punti, fra cui un negoziato diretto di carattere ‘tecnicoà fra Eta e rappresentati dei governi spagnolo e francese.

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Eta alla Ue: pronti con una delegazione ai negoziati diretti. Madrid: non se ne parla

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 L’organizzazione armata basca Eta, che ha cessato tutte le attività  dal 20 ottobre del 2011, ha inviato alla France Presse un comunicato diretto alle istituzioni europee. L’organizzazione ha annunciato di aver composto una delegazione per aprire un prossimo negoziato con gli stati di Francia e Spagna. Nel testo Eta invita nuovamente Parigi e Madrid a intraprendere la strada tracciata dalla conferenza internazionale di Aiete, che prevedeva cinque punti, fra cui un negoziato diretto di carattere ‘tecnicoà fra Eta e rappresentati dei governi spagnolo e francese.

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 L’organizzazione armata basca Eta, che ha cessato tutte le attività  dal 20 ottobre del 2011, ha inviato alla France Presse un comunicato diretto alle istituzioni europee. L’organizzazione ha annunciato di aver composto una delegazione per aprire un prossimo negoziato con gli stati di Francia e Spagna. Nel testo Eta invita nuovamente Parigi e Madrid a intraprendere la strada tracciata dalla conferenza internazionale di Aiete, che prevedeva cinque punti, fra cui un negoziato diretto di carattere ‘tecnicoà fra Eta e rappresentati dei governi spagnolo e francese.

Secondo l’organizzazione armata ci sono le condizioni sufficienti per questo nuovo passo in avanti, ma avverte gli Stati a non proseguire sulla strada dell’immobilismo. Il comunicato contiene una sollecitazione e appello alle istituzioni europee per accompagnare questa fase di stanca del processo, eliminando gli ostacoli di natura pregiudiziale.

Immediata la risposta del ministro degli interni spagnolo, Fernandez Diaz, che non solo ha detto che il governo non si muoverà di un millimetro – Mariano Rajoy lo aveva detto già nei giorni scorsi – ma ha anche aggiunto che la politica della dispersione penitenziaria rimarrà in vigore così come è, perché fa parte della strategia antiterrorista del governo.

Reazioni anche dal governo basco (Eta non ci può dare i compiti da fare a casa), mentre il Pnv, partito nazionalista basco, chiede con una certa cosmesi nei sostantivi che Eta si dissolva.

A poco o nulla sono servite le parole del mediatore internazionale Brian Currin nelle settimane scorse, quando aveva ricordato che una organizzazione armata che annuncia la fine delle attività armate è dissolta nei fatti.

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