Si può vivere così?

C’è grande attesa per l’annuale Meeting di Rimini, il festival catholic-chic più grande del mondo. Titolo di quest’anno, come consueto, una frase di don Giussani: «La natura dell’uomo è rapporto con l’infinito», preferita a una frase di Roberto Formigoni: «La natura dell’uomo è buttare le ricevute».

C’è grande attesa per l’annuale Meeting di Rimini, il festival catholic-chic più grande del mondo. Titolo di quest’anno, come consueto, una frase di don Giussani: «La natura dell’uomo è rapporto con l’infinito», preferita a una frase di Roberto Formigoni: «La natura dell’uomo è buttare le ricevute». Come si sa, si tratta di una settimana di intensi incontri e preziose riflessioni tra lo spirituale (il finanziamento delle scuole cattoliche) e l’umano (la frequentazione di ristoranti a tre stelle). Dense e commoventi come al solito le letture dedicate al fondatore del movimento, Don Luigi Giussani, sempre attualizzate e interpretate alla luce degli avvenimenti del mondo. Illuminanti alcuni titoli. “Si può vivere così?” (Rizzoli, 1994), che tratta della faticosa esistenza condotta dal presidente della Regione Lombardia sullo yacht del faccendiere Piero Daccò. Oppure, altro testo degno di nota, “Si può (veramente) vivere così?” (Rizzoli 1996), riflessione pacata e sofferta sulla ricerca del sacro nei più lussuosi resort delle Antille. Al ciellino Daccò, facilitatore di pratiche di aziende sanitarie presso la Regione Lombardia, è dedicata anche l’analisi del volume “Il miracolo dell’ospitalità” (Piemme, 2003), lettura interessante alla luce di certi capodanni caraibici e di certe vacanze di gruppo di cui sono andati smarriti i giustificativi. Interessante il seminario su un altro testo di Don Giussani: “Vivendo nella carne” (Rizzoli, 1998), seguito dal convegno “Però anche l’aragosta non è male”. Grande spazio sarà dedicato ai mass-media, specie a quelli che si ostinano a chiedere chi paga le vacanze del governatore della Lombardia, con festosi roghi e denunce dell’esistenza di un «regime«, come scrive il settimanale Tempi. Il seminario di riflessione “Non mi dimetto” sarà curato da Memores Domini, detti anche Smemores quando non ricordano cos’hanno fatto il capodanno precedente. Non mancherà al Meeting lo spazio per il raccoglimento e la preghiera, quest’anno gestito proprio da un gruppo di devoti della Regione Lombardia e intitolato: «Preghiamo che non ci prendano tutti».

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