Hiroshima Venticinque

Una grande festa di tre giorni con amici vecchi e nuovi celebra dal 19 al 21 aprile il compleanno della storica associazione di Torino.  Un quarto di secolo in controtempo nel club che ha “acceso” tante stelle.    In un libro Edt la lunga storia del circolo tra fumetti e ricordi d’autore 

Una grande festa di tre giorni con amici vecchi e nuovi celebra dal 19 al 21 aprile il compleanno della storica associazione di Torino.  Un quarto di secolo in controtempo nel club che ha “acceso” tante stelle.    In un libro Edt la lunga storia del circolo tra fumetti e ricordi d’autore 

Che cosa resta oggi, venticinque anni dopo, della musica ribelle che faceva tremare i muri della prima e storica sede di Hiroshima Mon Amour in via Belfiore a San Salvario? Come urlavano i Negazione, «lo spirito continua, continua lo spirito… collezione di attimi per le sensazioni più belle». Rimane una stella rossa, oggi parte integrante del logo dell´Hiroshima, che indica ancora la rotta a un gruppo di persone – tra queste Fabrizio Gargarone, Mauro Boglione, Carlo Parodi, Simona Ressico, Mario e Stefano Della Casa – animate dalla passione per l´impegno politico (in particolare nella lotta contro il nucleare), la musica, il teatro e il cinema, che sul finire degli anni Ottanta trasformarono una piccola officina di laminati, all´interno di un cortile, in un punto di riferimento sotto la Mole per la controcultura non solo musicale di quel periodo, da cui poi scaturirono gli anni Novanta con il movimento studentesco della Pantera e quello pacifista contro la prima guerra del Golfo. Con l´apertura di Hiroshima nel 1987, infatti, nacque anche un nuovo flusso comunicativo, culturale, sociale e politico, un palco diverso da tutti quelli che si erano visti prima, una casa dove finalmente si poteva sperimentare nell´ambito artistico.
Per ricordare questa storia, e il quarto di secolo che si porta sulle spalle, nella sede nuova di via Bossoli 83 al Lingotto, l´Hiroshima si prepara ai festeggiamenti che inizieranno giovedì prossimo e andranno avanti fino a sabato, tra concerti, spettacoli e testimonianze dal palco dei tanti artisti che sono transitati negli anni sui due palchi, il vecchio e il nuovo, dell´Hma. Con inizio tutte le sere alle 20, e un biglietto di ingresso al prezzo unico di 12 euro, dal 19 al 21 aprile si esibiranno in ordine sparso Eugenio Finardi, Dente, Africa Unite, Mau Mau, Luciana Littizzetto, Tre Allegri Ragazzi Morti, Deian e l´Orso Glabro, Skiantos, gli Snaporaz con Carlo Virzì, e molti altri. Era praticamente impensabile portare alla festa tutti quelli che hanno contribuito a comporre negli anni il puzzle di un cartellone artistico di livello stratosferico, e basti solo pensare agli esordi in via Belfiore di personaggi dello spettacolo come Antonio Albanese, Alessandro Bergonzoni, Aldo Giovanni e Giacomo, Claudio Bisio, Dario Vergassola, e la stessa “Sabbri” Littizzetto, senza dimenticare i musicisti, da Giovanni Lindo Ferretti ai Bluebeaters, dai Casino Royale agli Almamegretta.
Ed è proprio nella programmazione musicale che si nasconde il cuore dell´Hiroshima, un cuore capace di battere in controtempo anticipando le tendenze. Per questo sono in tanti i ricordarsi di questa storia tutta torinese. «Quando parlo del mio esordio – confessa Daniele Silvestri – cito sempre il mio primo concerto al vecchio “Hiroshima Mon Amour”. Fu la prima volta in cui ebbi la sensazione che ci fosse davvero gente che conosceva e amava le mie canzoni, la prima in cui ho sentito e visto tanta gente cantarle con me, un´emozione indimenticabile». Frammenti di memorie dall´underground che sono stati anche raccolti in un libro dell´Edt, in uscita il 19 aprile con il titolo “Hiroshima Venticinque. Il futuro è un bambino che dorme”, con le tavole di Davide Toffolo e testi di Fabio Geda.

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