Gli animalisti e la legge antivivisezione «Una lobby sta cercando di fermarla»

ROMA — Animalisti in piazza a Roma per sostenere la norma che consente la chiusura del «canile-lager» Green Hill. I volontari dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa), della Lega nazionale per la difesa del cane (Lndc) della Lega anti vivisezione (Lav), della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente (Leidaa) e dell’Oipa (Organizzazione nazionale protezione animali), insieme al comitato «Occupy Green Hill» si sono radunati al Pantheon per dire no alla modifica dell’articolo 14 della legge comunitaria 2011 già  licenziata dalla Camera che vieta, tra l’altro, di eseguire esperimenti su animali senza anestesia e di allevare sul territorio nazionale cani, gatti e primati destinati alla vivisezione.

ROMA — Animalisti in piazza a Roma per sostenere la norma che consente la chiusura del «canile-lager» Green Hill. I volontari dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa), della Lega nazionale per la difesa del cane (Lndc) della Lega anti vivisezione (Lav), della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente (Leidaa) e dell’Oipa (Organizzazione nazionale protezione animali), insieme al comitato «Occupy Green Hill» si sono radunati al Pantheon per dire no alla modifica dell’articolo 14 della legge comunitaria 2011 già  licenziata dalla Camera che vieta, tra l’altro, di eseguire esperimenti su animali senza anestesia e di allevare sul territorio nazionale cani, gatti e primati destinati alla vivisezione. Il testo dell’articolo 14 licenziato dalla Camera, confermato dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato, spiegano gli animalisti, con quello che viene definito un «colpo di mano» delle multinazionali farmaceutiche, rischia di essere modificato in commissione Politiche dell’Unione Europea da un emendamento che consentirebbe di superare le restrizioni introdotte alla Camera e impedirebbe anche la chiusura di Green Hill. Nel mirino degli animalisti ci sono soprattutto la presidente della Commissione, Rossana Boldi (Lega) e il relatore Roberto Di Giovan Paolo (Pd): secondo le associazioni i due senatori avrebbero annunciato il loro assenso all’emendamento sotto accusa. Sulla vicenda si sono impegnati alcuni parlamentari, in particolare l’ex ministro Michela Vittoria Brambilla, che ha spiegato: «Questo è l’ultimo delicatissimo passaggio e io credo nella buona politica, quella che fa gli interessi dei cittadini, e che non si piega agli attacchi delle multinazionali».

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