Gli animalisti al Senato contro il «Green Hill»

Gli attivisti del «Coordinamento fermare Green Hill» ieri mattina si sono incatenati con tubi e lucchetti di ferro per chiedere la chiusura dell’«allevamento-lager» di Montichiari, in provincia di Brescia, che alleva e vende cani beagle destinati alla vivisezione.

Gli attivisti del «Coordinamento fermare Green Hill» ieri mattina si sono incatenati con tubi e lucchetti di ferro per chiedere la chiusura dell’«allevamento-lager» di Montichiari, in provincia di Brescia, che alleva e vende cani beagle destinati alla vivisezione. Ed hanno esposto uno striscione: «Chiudere Green Hill altrimenti ci arrabbiamo». La protesta avviene alla vigilia di una settimana decisiva perché a Roma si decideranno le sorti degli emendamenti alla Direttiva europea sulla sperimentazione animale. Ed è già stata annunciata una nuova protesta il 27 marzo, davanti al Senato, per esprimere il dissenso contro le lobby che stanno premendo affinché siano eliminate, o modificate, alcune parti dell’emendamento. Tra cui l’articolo 14 della legge europea 2011, ora all’esame dei senatori, che prevede anche la chiusura di «Green Hill». Se approvato, infatti, vieterà l’allevamento di gatti, cani e primati per la vivisezione. Sullo stesso tema manifesteranno, stamattina a Roma davanti al Pantheon, le principali associazioni per i diritti degli animali (Enpa, Lav, Lndc, Leidaa, Oipa, con l’adesione del comitato «Occupy Green Hill»). Sarà presente l’ex ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla.

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