ROMA/AL VALLE OCCUPATO UNA DOMENICA SPECIALE
Le comunità rom e sinti insieme sul palco a un anno dalla tragedia del rogo nelle baracche di via Appia Nuova
ROMA/AL VALLE OCCUPATO UNA DOMENICA SPECIALE
Le comunità rom e sinti insieme sul palco a un anno dalla tragedia del rogo nelle baracche di via Appia Nuova
Abituati a vederli dietro i fili spinati o nei margini più bui della città, sarà strano ritrovarli un pomeriggio di domenica sul palco del teatro Valle, che se non fosse occupato col cavolo che gli avrebbe aperto le porte a Jovica, a Toni, a Nicu, a Lucica, e a tutti gli altri fratelli e sorelle chiamati genericamente nomadi, e spesso spregiativamente zingari, che invece sono semplicemente rom, e al 99,9 per cento poveri, poverissimi, senza diritti né un posto dove stare eppure vivi e forti di una cultura millenaria che li rende indistruttibili. A Roma oggi accadono queste cose e siamo felici di abitare in una città che sta cambiando con il lavoro di tanti attivisti dal basso per diventare più umana e giusta. Domenica prossima sotto le luci della ribalta saliranno le comunità rom e sinti per un evento dal titolo: Porrajmos! Sterminio e resistenza del popolo rom», racconti, musiche e vite, proprio a un anno da una tragedia che sconvolse l’Italia intera, la morte di quattro fratellini arsi vivi nella loro baracca di via Appia Nuova. L’anno scorso si viveva nel cuore di una guerra dichiarata dal Governo con la dichiarazione addirittura dello Stato d’Emergenza e dal Comune di Roma con quel Piano Nomadi che portò a centinaia di sgomberi senza preavviso e alloggio alternativo degno, tutto per una gigantesca propaganda e un business milionario che significò la sofferenza di tante famiglie. Due mesi fa il Consiglio di Stato ha bocciato quel Piano dichiarando illegittimo lo Stato di Emergenza e mostrando quanto il razzismo istituzionale sia molto più violento e dannoso dello stesso razzismo di strada.
E così domenica prossima per dare un segnale di memoria, di cultura e apertura venite tutti a questo incontro spettacolo, in una Roma che si annuncia morsa dai venti della Steppa ma che sarà calda dentro il Valle Occupato, caldissima, per questo evento organizzato dall’Associazione 21 luglio e da Popica Onlus, che inizierà alle ore 18 con musica in strada, poi dalle 19 lo spettacolo in teatro con ingresso libero vedrà salire sul palco Jovica Jovic, fisarmonica superstar, che si esibirà con i Muzikanti di Balval, l’attore Antun Blazevic, del Thatre rom, le Chejà Chelen, meglio note come zingare spericolate, le ballerine che abitano nel campo di Cesare Lombroso, protagoniste dell’omonimo libro di Vania Mancini. Ci saremo anche noi, Assalti Frontali, con il rap Sono cool questi rom e altri pezzi sintonizzati sul clima della festa, Erri De Luca, Simonetta Salacone, che ha fatto la storia della Scuola Pubblica a Roma e ha scolarizzato centinaia di bambini rom oltre ad averli difesi e protetti col suo stesso corpo. L’evento sarà l’occasione per ricordare che il giorno della memoria appena trascorso è anche la memoria dello sterminio del popolo rom avvenuto durante il regime nazi-fascista, quando furono perseguitati, seviziati, sterilizzati, utilizzati per esperimenti medici, gasati dentro le camere a gas cinquecentomila rom, in quello che è ricordato come il grande divoramento, il Porrajmos. Un rimosso, come è sconosciuta tutta la storia di questo popolo che partì 1500 anni fa dalla valle dell’indo, la sua terra d’origine, per spostarsi attraverso l’Asia, l’Africa e l’Europa, senza mai scrivere niente di sé, e di cui conosciamo appena le gesta attraverso i bandi di persecuzione.
* voce Assalti Frontali
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