L’ex terrorista: voglio difendermi in tribunale. Torna a farsi vivo Cesare Battisti, che lancia addirittura in un’intervista che va in onda stasera alle Iene un appello al presidente Napolitano: «Mi dia la possibilità di difendermi, di presentarmi di fronte ad un tribunale, di essere sottoposto ad un vero interrogatorio». Ma il terrorista, che vive in Brasile dopo la fuga dal carcere e poi da Parigi grazie al rifiuto dell’estradizione, in Italia è stato già processato e condannato all’ergastolo.
L’ex terrorista: voglio difendermi in tribunale. Torna a farsi vivo Cesare Battisti, che lancia addirittura in un’intervista che va in onda stasera alle Iene un appello al presidente Napolitano: «Mi dia la possibilità di difendermi, di presentarmi di fronte ad un tribunale, di essere sottoposto ad un vero interrogatorio». Ma il terrorista, che vive in Brasile dopo la fuga dal carcere e poi da Parigi grazie al rifiuto dell’estradizione, in Italia è stato già processato e condannato all’ergastolo. La risposta del Colle, affidata ad una nota ufficiosa, perciò è durissima. Il «signor Cesare Battisti» deve «solo presentarsi nel nostro paese per espiare, secondo le norme dell’ordinamento penitenziario italiano, le pene alle quali è stato condannato». A conclusione, sottolinea con grande evidenza il Quirinale, «di processi svoltisi nella piena osservanza delle regole di uno Stato di diritto». Nessuna violazione di diritti, nessun processo “politico”, come Battisti e una pattuglia di intellettuali francesi hanno cercato di accreditare. Appello perciò respinto immediatamente dal presidente Napolitano, che del resto in diverse occasioni ha protestato con il governo brasiliano per la mancata estradizione: Battisti torni in Italiaa scontare la sua pena. Con il pieno sostegno di uno schieramento politico trasversale, da Gasparri alla Seracchiani, dalla Meloni alla Lega, scesi in campo per sollecitare il no. Come hanno fatto Alberto Torregiani, il figlio del gioielliere ucciso da Battisti nel ’79,e rimasto anche lui ferito nell’agguato, e Giovanni Bachelet, deputato del Pd, figlio del vicepresidente del Csm ucciso dalle Br.
L’intervista, in onda stasera su Italia 1, è stata realizzata nella cittadina brasiliana dove Battisti vive da alcuni anni. Al presidente Napolitano, attraverso le telecamere delle Iene si è rivolto testualmente così: «Signor presidente, mi dia la possibilità di difendermi. Di presentarmi di fronte ad un tribunale, oggi in Italia, e di potermi difendere, di rispondere ad un interrogatorio vero, come non è mai successo, e così io mi compromettoa rispondere delle mie responsabilità di fronte alla giustizia italiana». Perché non ha mai tentato prima, di rivolgersi al capo dello Stato? «Mi avrebbe mandato a quel paese perché luiè il presidente della Repubblica e io sono un signore nessuno. E poi in quegli anni era uno dei massimi avversari del movimento rivoluzionario, quindi pare che sia rimasto avversario…». Con contorno, a seguire, di attacchi e insinuazioni.
«Napolitano non ha intenzione di credermi perché a me sembra davvero un irriducibile degli anni ’70, dell’ex Pci stalinista. A me non sembra che sia la persona adeguata per dire oggi all’Italia giriamo la pagina su quegli anni».
0 comments