«Riprendiamoci la vita», storie dall’Italia degli anni 70

Festival/ CINà‰MA DU Rà‰EL, UN FOCUS CON DE SETA, GRIFI, BRANCA … 
Col titolo «Riprendiamoci la vita», ispirato al Claudio Lolli di Ho visto anche zingari felici, il prossimo festival parigino Cinéma du Reel (22 marzo-3 aprile), dedica un focus al cinema italiano degli anni Settanta, e a quei cineasti che hanno spostato il cinema nel confronto con i movimenti della società  e del tempo.

Festival/ CINà‰MA DU Rà‰EL, UN FOCUS CON DE SETA, GRIFI, BRANCA … 
Col titolo «Riprendiamoci la vita», ispirato al Claudio Lolli di Ho visto anche zingari felici, il prossimo festival parigino Cinéma du Reel (22 marzo-3 aprile), dedica un focus al cinema italiano degli anni Settanta, e a quei cineasti che hanno spostato il cinema nel confronto con i movimenti della società  e del tempo. Il riferimento a Lolli, è forse filologicamente non proprio esatto, così come il filo che mette insieme Vittorio De Seta e Antonello Branca, ma la cosa importante è che questo nostro cinema, a lungo messo da parte nelle cerimonie e storiografie istituzionali, cominci a circolare. Anna di Alberto Grifi (che si vedrà a Parigi) è stato proiettato all’ultimo festival di Rotterdam, sold out per tutte le repliche, e ha conquistato critici e programmer delle nuove generazioni che non erano mai riusciti a vederlo. Così La verifica incerta è stato presentato alla Berlinale, in un programma del Forum Expanded con un intervento/lezione di Haroun Farocki sull’uso degli archivi e sulla «decostruzione» delle immagini/immaginari collettivi. Il pubblico parigino scoprirà quindi Diario di un maestro di De Seta, anche omaggio al regista da poco scomparso,Matti da slegare di Agosti, Bellocchio, Rulli, Petraglia, Pasolini e la forma della città di Paolo Brunatto, Storia di Filomena e Antonio di Antonello Branca, Il manicomio – Lia di Grifi, Processo per stupro, La notte e il giorno di Gianni Castagnoli … Tutti racconti di un’Italia che fa bene conoscere per capire meglio dove siamo ora, narrati dal punto di vista dello sguardo critico, di chi lottava per un riconoscimento di diritti e di rispetto dell’individuo. anni complicati ma anche di resistenza. E oggi, viene da chiedersi …
Nessun film italiano invece nella selezione ufficiale, che sarà inaugurata da Grabigouji, la vie de la disparition di Brigitte Cornand , film di chiusura è invece il molto bello Jaurès di Vincet Dieutre. Sette i titoli del concorso internazionale, tra i quali Two Yeasr At Sea, esordio nel lungometraggio di Ben Rivers, dove il cineasta inglese ritrova un personaggio di un suo precedente cortometraggio, e ne racconta l’esistenza «ai margini», di vita solitaria in un bosco, filmandolo per un anno, attraverso le stagioni.
Bestiaire del canadese Denis Coté, Le Camp di Frédéric De Hasque (Belgio), Pathway di Xu Xin (Cina), Leciones para una guerra di Juan Manuel Sepulveda (Messico), Orquestra geraçao di Filipa Reis e Joao Miller (Portogallo), Autrement la Molussie di Nicolas Rey.
Nella sezione Primi film troviamo, tra gli altri, Five Broken Cameras di Ernad Burnat e Guy David (Francia-Israele), Espoir Voyage di Michel K. Zongo, Habiter/Construire di Clémence Ancelin, Children of Soleil di Yoichiro Okutani.

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