Se il diavolo del rock flirta con i moderati

Da 50 anni è l’icona della trasgressione Eppure Cameron l’ha voluto accanto al Forum economico 

Da 50 anni è l’icona della trasgressione Eppure Cameron l’ha voluto accanto al Forum economico 

LONDRA.  Le sue canzoni sono un inno alla trasgressione: al sesso, alla droga, alla rivolta. Ma ora viene il sospetto, quasi mezzo secolo dopo il suo primo album, che in fondo al cuore Mick Jagger sia un conservatore. Forse non nel senso di attaccamento alle tradizioni, alle norme, alla morale bigotta, ma apparentemente in quello di simpatizzare per i Tory, il partito da un paio d´anni al governo in Gran Bretagna. Il leader dei Rolling Stones ha infatti accettato l´invito ad accompagnare il primo ministro David Cameron a Davos, in Svizzera, dove nei prossimi giorni si svolgerà il Wolrd Economic Forum, l´annuale convegno che riunisce i grandi della terra per discutere il futuro del pianeta: può sembrare una strana coppia, l´ex ragazzo per bene che ha studiato a Eton e a Oxford e il rockettaro scatenato che sibilava I can´t get no satisfaction, in realtà sarà un quintetto, di cui faranno parte anche la top model Lily Cole, lo scienziato inventore di Internet Tim Berners-Lee e il sindaco di Londra Boris Johnson.
Tutti insieme parteciperanno a un “Great British Tea Party”, dove “tea party” va preso alla lettera, un party in cui viene servito del tè, la bevanda più inglese che c´è, ma che per coincidenza allude anche al movimento ultraconservatore americano dallo stesso nome. Come che sia, scopo dell´iniziativa è reclamizzare il Regno Unito davanti ai media, ai banchieri, agli economisti e ai politici che si ritroveranno a Davos, per attirare investimenti verso Londra in occasione delle Olimpiadi dell´estate prossima.
Niente di male, a prima vista, eppure il sì di Jagger a Cameron ha colpito la stampa londinese. Il Sun, quotidiano conservatore edito dal conservatore Rupert Murdoch, sottolinea che Eva, la defunta madre del cantante, era un membro attivo dei Tory; e aggiunge che da tempo gira voce che anche Mick voti per loro. Possibile che un artista dall´immagine tanto anticonformista faccia il tifo per la destra? Possibile, rispondono quelli che lo conoscono: è vero che Jagger e gli Stones si affermarono come i “brutti, sporchi e cattivi” del rock rispetto al buonismo della loro band rivale, i Beatles, ma dagli anni Sessanta è passato molto tempo, lui è diventato ricchissimo (gli viene attribuito un patrimonio di 200 milioni di sterline) e forse a 68 anni pensa che i conservatori proteggano gli interessi dei ricchi, dunque anche i suoi, meglio dei laburisti.
Un decennio or sono erano Tony Blair e il Labour ad attirare tutti gli artisti nel proprio campo: era “cool” essere di sinistra, nell´Inghilterra fine anni ´90. Ma adesso al potere ci sono i Tory e hanno l´aria di poterci restare: secondo un sondaggio pubblicato proprio ieri sul Guardian, se si votasse oggi Cameron vincerebbe con il 40 per cento dei consensi, contro il 35 per il Labour guidato dallo spento Ed Miliband (prenderebbe più voti suo fratello David, dice il medesimo rilevamento) e il 16 per i liberaldemocratici del vice premier Nick Clegg. È il risultato migliore degli ultimi due anni per i conservatori, a dispetto della crisi economica. E ora mettono a segno un altro colpo, arruolando nelle loro file Jagger. Simpathy for the devil, titolano i giornali, parafrasando la celebre canzone degli Stones: ma Mick, quando la cantava, si riferiva a un demone diverso da quello del potere (conservatore per di più) da cui adesso si fa sedurre.

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