Se la Sicilia è tornata quasi alla normalità dopo la paralisi dei giorni scorsi, il clima resta comunque teso. Tesi i rapporti all’interno del movimento dei Forconi e del comitato Forza d’urto alla vigilia della manifestazione prevista per oggi a Palermo in contemporanea all’incontro tra il governatore Lombardo e il premier Monti a Roma.
Se la Sicilia è tornata quasi alla normalità dopo la paralisi dei giorni scorsi, il clima resta comunque teso. Tesi i rapporti all’interno del movimento dei Forconi e del comitato Forza d’urto alla vigilia della manifestazione prevista per oggi a Palermo in contemporanea all’incontro tra il governatore Lombardo e il premier Monti a Roma. Il responsabile provinciale di Trapani, il marsalese Martino Morsello, è stato espulso dal movimento: «Non vogliamo Forza nuova nel movimento. Morsello allontani Forza nuova e anche la figlia dai Forconi e discutiamo», gli ha mandato a dire Mariano Ferro, che insieme a Giuseppe Scarlata, entrambi favorevoli a una linea più morbida della protesta, hanno assunto il ruolo di portavoce dei Forconi. «Il corteo è nostro non di Morsello» avvertono i due. Mentre rimbombano ancora le accuse del presidente di confindustria Sicilia Ivan Lo Bello che, intervistato ieri dai microfoni di «Radio Anch’io», stempera ma non torna indietro: «I mafiosi si occupavano anche del ‘servizio d’ordine’ nel corso della protesta, costringendo i commercianti a chiudere i negozi. Ci sono denunce in questo senso», ha ribadito per poi aggiustare il tiro: «Ma non ho mai detto che il Movimento dei forconi sia composto da mafiosi»
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