Stare al passo con i declassamenti delle varie agenzie di rating è un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo. Ecco le ultime novità .
Bobo Maroni – Passa da AAB più a BBB meno. Umberto Bossi gli ha vietato di parlare in pubblico, il che è un sollievo per il 99 per cento della popolazione. Il restante uno per cento telefona a Radio Padania o scrive su Facebook invitandolo a creare un nuovo partito. Maroni l’ha presa bene: «Mi viene da vomitare». Lo scontro tra padani si fa feroce e violento: illeso, purtroppo, Renzo Bossi.
Stare al passo con i declassamenti delle varie agenzie di rating è un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo. Ecco le ultime novità .
Bobo Maroni – Passa da AAB più a BBB meno. Umberto Bossi gli ha vietato di parlare in pubblico, il che è un sollievo per il 99 per cento della popolazione. Il restante uno per cento telefona a Radio Padania o scrive su Facebook invitandolo a creare un nuovo partito. Maroni l’ha presa bene: «Mi viene da vomitare». Lo scontro tra padani si fa feroce e violento: illeso, purtroppo, Renzo Bossi.
Casa Pound – Passa da SS a BCC meno. La notizia che i nazisti del Tuscolano si sparacchiano tra loro è tra le più divertenti della settimana. Da indiscrezioni sulle indagini pare lo facciano per il controllo di una sede, insultandosi e minacciandosi su Facebook con frasi come «onore al camerata» (non saprei dire se quello sparato o quello arrestato), e «mo’ me so’ rotto er cazzo». Incolume, per ora, il sindaco di Roma Alemanno.
Elsa Fornero – Da AAA più a AAB meno. Il ministro del lavoro del governo Monti ha convocato Sergio Marchionne e si è sentita rispondere «Marameo, non ho niente da dire». In pratica, è stata trattata come un delegato della Fiom. Niente male per una che vuole riorganizzare il mercato del lavoro in Italia. Forse per riorganizzare il mercato della disoccupazione, Marchionne sarebbe disponibile. Fuori pericolo Raffaele Bonanni
Carlo Malinconico – Passa da AAB meno a BBC più, un vero tracollo. Paga le lussuose vacanze di qualche anno fa gentilmente offerte «a sua insaputa» da affaristi e faccendieri vari. Le dimissioni da sottosegretario alla Presidenza del Consiglio sono state definite «un gesto di responsabilità» da chi l’aveva nominato meno di due mesi fa, il famoso professor Monti che, almeno, poteva leggersi il curriculum. Nessuna conseguenza per la credibilità del governo, almeno fino al prossimo «gesto di responsabilità», atteso a giorni.
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