Il leader storico dell'ultradestra romana scrive su facebook: "Il 2012 si presenta con prospettive interessanti, evviva". E altri utenti ricordano la morte di Giorgio Bocca. Iannone suona insieme al diplomatico fascio-rock Vattani, che rappresenta l'Italia a Osaka. La condanna di Alemanno, criticato dal Pd: "A questa gente il sindaco regala i locali". Messaggi anonimi su Indymedia

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A CasaPound “piace” la morte di Saviotti La Procura di Roma apre un’inchiesta

A CasaPound "piace" la morte di Saviotti La Procura di Roma apre un'inchiesta

 A CasaPound "piace" la morte di Saviotti La Procura di Roma apre un'inchiesta


Il leader storico dell’ultradestra romana scrive su facebook: “Il 2012 si presenta con prospettive interessanti, evviva”. E altri utenti ricordano la morte di Giorgio Bocca. Iannone suona insieme al diplomatico fascio-rock Vattani, che rappresenta l’Italia a Osaka. La condanna di Alemanno, criticato dal Pd: “A questa gente il sindaco regala i locali”. Messaggi anonimi su Indymedia

 A CasaPound "piace" la morte di Saviotti La Procura di Roma apre un'inchiesta


Il leader storico dell’ultradestra romana scrive su facebook: “Il 2012 si presenta con prospettive interessanti, evviva”. E altri utenti ricordano la morte di Giorgio Bocca. Iannone suona insieme al diplomatico fascio-rock Vattani, che rappresenta l’Italia a Osaka. La condanna di Alemanno, criticato dal Pd: “A questa gente il sindaco regala i locali”. Messaggi anonimi su Indymedia

ROMA – A Pietro Saviotti, il capo del pool anti-terrorismo della Procura di Roma morto ieri per un infarto, non hanno ancora perdonato l’arresto del loro “Zippo”, lo scorso mese di novembre. Così, quando sui siti web si è iniziata a diffondere la notizia della prematura scomparsa del procuratore aggiunto, Gianluca Iannone, leader dei fascisti del terzo millennio di CasaPound, ha voluto condividerla a modo suo con il nickname Gianluca da Tortuga, con gli oltre tremila amici del suo profilo personale su Facebook. “Questo 2012 si prospetta come un anno interessante… evviva”, ha scritto in uno status-choc rivolto contro il magistrato. Parole che, sul social network, sono state “apprezzate” al momento da 32 persone, militanti e simpatizzanti di CasaPound. “Io aspetto la dipartita di qualcun’altro”, ha quindi commentato un utente, mentre un altro ha anche tirato in ballo il giornalista Giorgio Bocca: “Bocca, Saviotti… avanti il prossimo… la lista è lunga e c’è l’imbarazzo della scelta”.

La Procura di Roma ha aperto sulla vicenda un fascicolo ipotizzando il reato di istigazione a delinquere. Gli accertamenti saranno coordinati dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal pm Eugenio Albamonte. I magistrati hanno dato ampia delega investigativa alla polizia postale per identificare gli autori dei messaggi offensivi postati sulle pagine web del social network. Indagini anche su alcuni messaggi anonimi con offese al giudice, apparsi sulla sezione abruzzese di Indymedia.

Iannone, come si ricorderà, è noto anche come leader musicale e autore di canzoni fascio-rock: ha condiviso il palco con Marco Vattani, il diplomatico italiano che inneggia alla Repubblica di Salò. Vattani -come scrive oggi Repubblica– non è stato punito, ma verrà al massimo trasferito in altra sede.

Pietro Saviotti, impegnato nel campo dell’eversione, aveva seguito le indagini sul pestaggio di cinque militanti del Pd, che affiggevano manifesti contro la mafia in via dei Prati Fiscali, il 3 novembre. Era stato lui a richiedere ai carabinieri del Ros di arrestare Alberto Palladino, alias Zippo, uno dei leader di CasaPound nel IV municipio. Su richiesta di Saviotti, il gip aveva disposto l’arresto di “Zippo”, perché temeva che questi avrebbe potuto commettere reati analoghi a quelli compiuti nei confronti dei Democratici. Lesioni aggravate, violenza privata e porto d’arma impropria,  i reati contestati dalla Procura. Poco prima di Natale, il gip di Roma aveva infine concesso i domiciliari a Palladino.

Ma anche allora, Iannone ebbe a contestare pesantemente i magistrati, secondo i quali CasaPound Italia “fa della violenza un metodo di lotta politica”: “Partire dal presupposto che il reato sia reiterabile perché Cpi è un movimento che fa della violenza un metodo di lotta politica, come ha sostenuto il Riesame e come, in qualche modo, sembra confermare il gip disponendo i domiciliari per Palladino  –  ha sostenuto Iannone -, è un assurdo giuridico perché non solo non c’è una sentenza né un elemento di diritto che possa avallare questa convinzione, ma non esiste nemmeno un sia pur minimo elemento di fatto che possa giustificarla se non il pregiudizio nei confronti di un movimento che sconta la presunta appartenenza a un mondo ‘ontologicamentè violento come l’estrema destra”. Le strade di Saviotti e dei Fascisti del terzo millennio si erano anche incrociate nell’aprile del 2010. Fu quando la Digos di Roma eseguì otto arresti a carico di quattro aderenti di Blocco Studentesco, il movimento studentesco di CasaPound, in seguito ad alcuni scontri avvenuti all’Università di Tor Vergata e nei pressi della Terza Università. Anche allora, le richieste di arresto portavano la firma di Saviotti.

Le reazioni. La replica del movimento neofascista all’articolo di Repubblica.it viene affidata al vicepresidente, Andrea Antonini, che evidenzia come il commento di Iannone sia apparso “sul suo profilo personale e non su quello di CasaPound Italia: non è una pubblica esternazione”. Antonini, però, non prende affatto le distanze dall’esultanza per la morte di Saviotti: “E’ francamente ipocrita aspettarsi contrizione da parte nostra dato che questo pm ha avuto a che fare almeno due volte con noi, prima negli scontri studenteschi di Piazza Navona con 12 indagati a torto, come abbiamo sempre ribadito, e poi nel caso di Alberto Palladino, accusato da Saviotti di lesioni aggravate nei confronti del capogruppo del Pd del IV Municipio Paolo Marchionne. In Italia non ricordo nessun caso di giovane incensurato che deve fare 28 giorni di carcere con l’accusa di rissa aggravata. Nessuno quindi si aspetti da noi dolore o ipocrita contrizione”.

Numerose le voci di condanna che si sono levate dal mondo politico. Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, definisce le parole di Iannone “vomitevoli e indegne per la razza umana. Saviotti è stato un servitore della patria a cui tutti gli italiani devono rendere omaggio. Il resto è solo spazzatura ideologica”. “Parole vergognose, segno solo di inciviltà culturale”, per Renata Polverini, presidente della Regione Lazio: “Roberto Saviotti è stato un magistrato capace, un uomo al servizio della giustizia e delle istituzioni. Una perdita grave per la magistratura italiana e che non merita questo ignobile oltraggio”. E mentre anche il sindaco, Gianni Alemanno, sottolinea che lo status-choc è “una cosa scellerata”, alla quale “non può credere”, il Pd romano gli chiede di chiarire i rapporti con CasaPound: “Alemanno regala casali a Iannone di Casapound che oggi su Facebook a festeggiare per la morte di Saviotti  –  osservano Enzo Foschi, Marco Palumbo e Massimiliano Valeriani, consiglieri del Pd rispettivamente alla regione Lazio, provincia e comune di Roma – Un fatto gravissimo che getta ancora più ombre e inquietudini sull’organizzazione di estrema destra che tenta di farsi passare per una onlus ma che invece porta avanti la sua battaglia d’odio e xenofobia e dei suoi rapporti con il centrodestra che amministra la città. E’ giunto il tempo che Alemanno con la sua giunta chiariscano in maniera definitiva i loro rapporti con Casapound e le altre frange di estrema destra, un legame tutto coccole ed ambiguità dai contorni sempre più foschi”. Il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa parla di “ironia vergognosa e ignobile”. Per l’esponente del Pd Walter Veltroni “sono parole di odio, parole che istigano alla violenza. Penso che la magistratura debba indagare su questi fatti e su ambienti che hanno fatto dell’odio il loro credo”. Per Nichi Vendola, leader di Sel, si tratta di “parole raccapriccianti”.

Gianluca Peciola
, consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, “si chiede che cosa pensi il Pdl di questi commenti. A quanto pare i rapporti tra l’amministrazione comunale e CasaPound non sono mai cessati”. “Fa rabbrividire soltanto immaginare che esiste qualcuno che possa festeggiare per la scomparsa, la morte di un’altra persona”, dice il deputato del Pd, Enrico Gasbarra. E c’è chi, come Fabio Nobile, consigliere regionale del PdCI-Federazione della sinistra, torna a chiedere lo scioglimento dell’organizzazione: “Noi opereremo affinché tutte le istituzioni prendano posizione chiara su questo”.

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