ROMA — È il tasto che batte con più forza, quello che provoca maggiori preoccupazioni. Perché secondo il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri «le cause di disperazione sociale e di marginalità possono prestarsi a strumentali forme di sovversivismo o, peggio, alimentare mai del tutto sopite tentazioni eversive».
ROMA — È il tasto che batte con più forza, quello che provoca maggiori preoccupazioni. Perché secondo il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri «le cause di disperazione sociale e di marginalità possono prestarsi a strumentali forme di sovversivismo o, peggio, alimentare mai del tutto sopite tentazioni eversive». Non ci sono segnali specifici, ma la titolare del Viminale è consapevole di quanto la manovra economica varata dal governo guidato da Mario Monti influirà sul bilancio delle famiglie e dunque sottolinea la necessità «di fronte alla difficile congiuntura che stiamo vivendo, di avere un atteggiamento vigile e una grande attenzione alla prevenzione». A tenere in fibrillazione i responsabili della sicurezza sono soprattutto le manifestazioni di piazza. E il primo appuntamento a rischio viene ritenuto quello di domani in Val di Susa perché i «No Tav» hanno già annunciato nuove proteste e il timore è che ci possano essere assalti e incidenti come accaduto nei mesi scorsi. Ma anche che i gruppi più violenti possano scendere a valle e cercare di effettuare blocchi stradali. I segnali arrivati negli ultimi giorni grazie al monitoraggio della rete internet e i controlli effettuati negli ambienti più radicali assicurano che l’obiettivo è quello di dimostrare che «la mobilitazione forte non si è affatto fermata, perché a fermarsi dovranno essere i cantieri». Quello dell’ordine pubblico è un problema che il ministro vorrebbe affrontare «con un nuovo modello di sicurezza che faccia perno sugli uomini, e per il quale occorrono professionalità diverse che sappiano affrontare le nuove sfide», pur con la consapevolezza che «le risorse sono scarse e vanno utilizzate al meglio, per esempio avvalendosi di giovani hacker che ci possano aiutare a contrastare fenomeni nuovi, come quelli dei “Black Bloc” e dei “No Tav” che volano sulla rete». La delega in materia di prevenzione e polizia è già stata affidata al sottosegretario Carlo De Stefano, che in passato ha guidato l’Ucigos ed è grande esperto del settore. Quella per l’immigrazione è stata assegnata a Saverio Ruperto, mentre l’ex procuratore di Roma Giovanni Ferrara si occuperà soprattutto dei Vigili del Fuoco. Di fronte alla commissione Affari Costituzionali, Cancellieri espone il suo piano programmatico, conferma come le organizzazioni mafiose «vanno colpite non solo sul piano militare, disarticolandone la struttura, ma anche e soprattutto nell’accumulazione dei profitti illeciti e nella costituzione di provviste finanziarie illegali che alimentano fenomeni corruttivi, sottraggono ingentissime risorse all’erario e avvelenano l’economia». Poi affronta il tema degli stranieri e annuncia che «intendo utilizzare al meglio il Fondo europeo per l’Integrazione per consentire ai cittadini provenienti da contesti economici, sociali, culturali e religiosi e linguistici diversi, di integrarsi più facilmente all’interno del Paese». Per quanto riguarda l’organizzazione sul territorio, il ministro — che è stata prefetto in numerose città e poi commissario a Bologna e Parma — annuncia di voler «rilanciare le prefetture quale unico riferimento statale a livello decentrato».
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