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Studenti in piazza, scontri e cariche “Sfidiamo il governo dei banchieri”

Incidenti da Milano a Palermo. Profumo: aperti al dialogo.  A Bologna la Cancellieri è raffigurata come la “regina di picche del Viminale”  

Incidenti da Milano a Palermo. Profumo: aperti al dialogo.  A Bologna la Cancellieri è raffigurata come la “regina di picche del Viminale”  

MILANO – Le uova, i fumogeni e i tafferugli di Milano, dove un giornalista rimane lievemente ferito e gli studenti puntano Bocconi (rimbalzati) e Università Cattolica: i simboli del nuovo potere. Le arance verso il Senato di Roma, tirate mentre Mario Monti è in aula a garantire che il suo non è il governo dei poteri forti. La rabbia di Palermo, manganelli contro sassi, una sede Pdl danneggiata. Il sarcasmo di Bologna, dove l´ex commissario prefettizio Anna Maria Cancellieri viene raffigurata come la “regina di picche del Viminale”, e di Genova dove i manifestanti inscenano un “bar default” davanti alla sede della Barclays, con mescita. E ancora le tensioni di Torino, con 4 manifestanti e 9 poliziotti contusi da botte e bottigliate: tra loro un minorenne, caduto con la testa su una transenna mentre scappava. Ci sono anche quattro studenti denunciati. Le migliaia di Napoli supportate dal sindaco De Magistris, di Firenze e di Pisa, di Trento e di Bari, di Vicenza e di Cagliari.

«Oltre 150mila in 70 città», secondo la Rete delle conoscenze. Studenti arrabbiati – con loro anche i lavoratori di Cobas e Cub – che trovano subito la risposta del ministro dell´Istruzione Francesco Profumo: «Voglio essere il ministro dell´ascolto e del dialogo. Ma voglio condannare nella maniera più ferma ogni violenza, a persone e cose. La forza delle proprie idee e proposte non può essere offuscata dalla violenza e dalla prevaricazione. Per questo governo, e per me, i giovani e gli studenti rappresentano una grande risorsa. Da professore sono abituato ad ascoltarli». Concorda la titolare del Welfare, Elsa Fornero: «Terremo in grande considerazione le ragioni delle loro proteste».
Le banche, bersaglio di uova e tazebao di volantini, non erano obiettivi inediti a Milano. Bocconi e Cattolica, sì: Mario Monti è presidente della prima, il ministro dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi è rettore della seconda. Hanno provato a raggiungerle due tronconi di corteo, che ha attraversato il centro città. Il primo si è infranto due volte contro il cordone di polizia, al secondo tentativo sono volati manganellate e fumogeni: uno, di rimbalzo, ha centrato il volto del giornalista Franz Baraggino, che riprendeva con la telecamera per il sito web del Fatto Quotidiano ed è stato medicato per un taglio sotto l´occhio. L´altro spezzone è riuscito nel blitz alla sede dell´Abi e ad alcuni uffici amministrativi della Cattolica, bersaglio di uova e cori e slogan contro banche e istruzione privata.
Universitari, liceali e sindacalisti di base, a Roma, erano partiti da piazzale Aldo Moro e piazza della Repubblica contestando il sindaco Gianni Alemanno al pari di Mario Monti. I cori («Noi la crisi non la paghiamo») e gli striscioni («Profumo di austerity, no al governo dei sacrifici») partiti dalla Sapienza sono arrivati fino a Sant´Andrea della Valle, nei pressi di un Senato blindatissimo dalla polizia come Palazzo Grazioli. Non arriveranno oltre, i manifestanti, e con loro un anziano disabile in sedia a rotelle, partono arance e le solite uova, un megafono annuncia: «Caro Monti, ci avrai come opposizione».
Piazza ancora calda dopo le dimissioni di Berlusconi. Ma è stata anche giornata di protesta ironica. Dal finto bollettino per l´iscrizione a Scienze Precarie a Bologna al mazzo di crisantemi deposto dai Cobas all´ingresso dell´Unione industriali di Torino, dove un 62enne professore si è arrampicato con corde e imbracature sull´Arco Olimpico del Lingotto per protesta. Ponte Vecchio, a Firenze, era addobbato con lo striscione “Monti, salva la borsa… di studio”, l´ingresso di Bankitalia chiuso con una catena.

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