L’affettuoso abbraccio di Milano alla partigiana Nori Brambilla Pesce

Alla Camera del Lavoro il saluto di Milano a Nori Brambilla Pesce, la partigiana “Sandra”. Tanta gente, la commozione degli amici, le canzoni della Spagna democratica e della Resistenza. Pisapia con la fascia tricolore.

Alla Camera del Lavoro il saluto di Milano a Nori Brambilla Pesce, la partigiana “Sandra”. Tanta gente, la commozione degli amici, le canzoni della Spagna democratica e della Resistenza. Pisapia con la fascia tricolore.

Il piazzale della Camera del Lavoro è pieno di gente. Sotto, il salone Di Vittorio è stracolmo come avviene nelle assemblee sindacali più “calde” e partecipate. Si sentono le vecchie canzoni delle Brigate internazionali nella guerra di Spagna, quelle della nostra Resistenza.
Milano ha salutato con affetto e passione Nori Brambilla Pesce, come si conviene quando se ne va un’amica, una compagna, una persona leale e trasparente che ha dedicato tutta la sua vita alla difesa della democrazia e all’emancipazioni dei lavoratori.
UNA GRANDE FOLLA
Per l’ultimo saluto alla partigiana Nori sono venuti in tanti ieri alla Camera del Lavoro: centinaia di amici, politici, amministratori, sindacalisti, ex partigiani, tutti a raccontare una storia, un episodio, un aneddoto della vita della compagna del comandante Giovanni Pesce, “Visone”. Arriva anche il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, con la fascia tricolore e questo è un gesto che dimostra quale primavera sia davvero iniziata in città. Dice il sindaco:«Nori Pesce era una donna eccezionale, che ha avuto un ruolo importante nella storia di Milano e di tutto il nostro Paese. La sua scomparsa addolora me e tutta la città. Non dimenticheremo il suo esempio». Con lui c’è anche il presidente del consiglio comunale di Palazzo Marino, Basilio Rizzo. S’incontrano l’ex leader della Cgil Antonio Pizzinato e l’editore Carlo Feltrinelli, che pubblicò «Senza Tregua» di Giovanni Pesce, e tanti, tanti cittadini.
La bara è sotto il palco della sala Di Vittorio, è stato appeso un bel manifesto di Nori in bianco nero. Attorno i gonfaloni, le delegazioni dell’Anpi, le medaglie della Resistenza. Arrivano tanti messaggi, tanti telegrammi: la segreteria nazionale della Cgil, il Pd, il presidente nazionale dell’Anpi, Carlo Smuraglia, e anche quelli dei sindacati spagnoli. Proprio la Spagna, ricorda il segretario della Camera del Lavoro Onorio Rosati, ha sempre rappresentato un legame speciale per Nori, per la guerra combattuta dal marito Giovanni in difesa della Repubblica, per i gesti continui di solidarietà verso i prigionieri politici sotto il franchismo. Gli interventi ricordano l’impegno costante di Nori nel sindacato, in particolare per la valorizzazione delle donne sul lavoro, nel Partito Comunista e poi in Rifondazione.
Alla fine la folla commossa saluta col pugno chiuso, lancia un fiore, mentre tutti cantano «O bella ciao».

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